"Le sorelle Macaluso" di Emma Dante. Con Anita Pomario, Donatella Finocchiaro, Ileana Rigano (Pinuccia); Eleonora De Luca, Simona Malato (Maria); Susanna Piraino, Serena Barone, Maria Rosaria Alati (Lia); Alissa Maria Orlando, Katia Giordani, Rosalba Bologna (Katia); Viola Pusateri (Antonella). Italia 2020 ★★★★½
Secondo film per la valente attrice, regista e drammaturga siciliana dopo Via Castellana Bandiera di sette anni fa: mentre quello era tratto da un suo romanzo, Le sorelle Macaluso è la versione cinematografica del suo trascinante lavoro teatrale dallo stesso titolo, Premio Ubu per la miglior regìa per il 2014, che purtroppo mi ero perso ai tempi, che qui diventano cinque anziché sette: io le ho elencate in ordine decrescente di età. Le vediamo in tre fasi dell'esistenza, ognuna delle quali occupa circa un terzo della durata della pellicola (94'): tra l'infanzia e l'adolescenza, nella maturità, nella vecchiaia (quando rimarranno in tre) e di esse non sappiamo nulla, salvo che vivono all'ultimo piano di un palazzo di una Palermo periferica non lontano dal mare dove, su un terrazzo chiuso, allevano piccioni che vengono "ingaggiati" per essere "liberati" durante i matrimoni e poi rientrano alla base. E' grazie a questa attività che sopravvivono in una casa piena di oggetti, giocattoli e mobili che suggeriscono una vita di famiglia che sopravvive nel ricordo: si suppone che siano rimaste orfane e si arrabattino così per tirare avanti. Un universo femminile fatto di movimento e ritmo, come sempre nel teatro della Dante, parole, scontri di caratteri molto diversi: Lia, che legge e parla da sola, detesta e invidia la sorella maggiore, Pinuccia, la bellona, perennemente innamorata e ha scoppi d'ira incontrollabili; Maria, la seconda in ordine d'età, è graziosa, sensibile, dolce e sogna di fare la ballerina classica; Katia, la quarta in ordine d'età, è quella efficiente ed è l'unica che si sposerà e avrà un figlio; Antonella è la più piccola, e osserva e studia con attenzione le altre, che la vezzeggiano a turno, e le loro interazioni, oltre ai piccioni che tanta parte hanno nella vita di loro tutte. Un giorno d'estate, siamo tra gli anni Settanta e Ottanta, le cinque sorelle vanno al mare, nei pressi di uno stabilimento in stile Liberty chiamato Charleston, e lì accade un incidente che le segnerà per il resto della loro esistenza. Al momento lo intuiamo, come sono esattamente accaduti i fatti lo apprenderemo nelle successive fasi di vita delle sopravvissute. Che alla fine del film rimarranno in due, a sgombrare la casa divenuta man mano più fatiscente e dove convivono le sue sorelle che meno si sopportano, Pinuccia e Lia, precipitata sempre più nella follia e ne capiremo il motivo. Film carnale, colorato, espressionista, potente ma al contempo poetico e visionario, prodotto con pochi mezzi (dal collega e coetaneo della Dante Giuseppe Battiston) ma tanta passione, rigore e chiarezza di idee, che si avvale di interpretazioni di altissimo livello e di una colonna sonora strepitosa: Inverno di Fabrizio De André cantata da Franco Battiato fa venire i brividi. Bellissimo film, da vedere assolutamente. Ovviamente a Venezia, dov'era in concorso, non è stato premiato.
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