domenica 9 febbraio 2014

Il senso di Emma per la legge


Riconoscete la signora dotata di occhiali da sole che sfila dietro lo striscione a fianco del Gandhi de noantri? E' la cofondatrice e tuttora membro del partito nonviolento, vadasé gandhiano, transnazionale, democratico, ambientalista, libertario, antiautoritario, antimilitarista che, attualmente in carica come ministro degli Esteri del governo Letta, si dichiara "furiosa e indignata" per come l'India (la più grande democrazia al mondo, come non mancano di ricordarci le anime belle) sta giocando la sua mano nella partita giurisdizionale-affaristica che la vede contrapposta (si fa per dire) all'Italia e in cui i due fucilieri della San Marco sotto processo per l'uccisione di due pescatori costituiscono i suoi assi nella manica. E precisa, la neoindignata: «I nostri marò non sono terroristi, né è terrorista lo Stato italiano. Questo per noi è inaccettabile: politicizzare i casi è una tentazione che hanno in molti, certamente è vero che l’India è in campagna elettorale e queste sono ricostruzioni anche plausibili. Ma il punto è un altro, il punto è lo Stato di diritto e la legge. Comunque siano le cose, le elezioni da noi o da loro, ciò non deve essere fatto pagare sulle spalle dei marò». In ogni caso, secondo il ministro, l’Italia ha «parecchi assi nella manica, che saranno valutati con calma, gradualità e determinazione: reagiremo con tutte le opzioni necessarie. Tutte le carte sono sul tavolo, a partire dalla forte alleanza internazionale e non solo europea che abbiamo costruito con grandissimo lavoro e che non era affatto scontata». E conclude: «Utilizzeremo appieno questo sforzo». Invece per lo Stato di dritto italiano e la sua legge, nonché per la ipergarantista, democratica, ambientalista, libertaria, antiautoritaria e antimilitarista Emma Bonino, che lo rappresenta all'Estero, risultano, secondo le accuse mosse loro dai PM torinesi in base all'articolo 280 bis del codice penale, dei terroristi i quattro #NoTav Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi, detenuti in sezioni di massima sicurezza dal 9 dicembre scorso per il cosiddetto "assalto" con pietre, petardi, molotov e tenaglie al cantiere Tav di Chiomonte in Val di Susa. Possiamo capire che il fascino del potere renda funzionalmente strabici, ma questo è un caso di dissociazione e come tale va segnalato. Chiamate Gianuuu...



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