Dunque: una conduttrice televisiva miracolata, Daria Bignardi, che intervistando il deputato M5S Giovanni Di Battista insiste sul fatto che suo padre sia un fascista dichiarato, e di seguito ospita nella sua trasmissione Corrado Augias che si lancia in accuse di squadrismo, senza contraddittorio alcuno, allo stesso M5S, la lista più votata a livello nazionale alle elezioni politiche del febbraio scorso, riceve insieme al marito Luca Sofri la solidarietà del presidente del Consiglio (nel frattempo in trasferta negli Emirati Arabi nei panni del piazzista di qualche altra partecipazione nei "gioielli di famiglia") e della presidente della Camera perché qualcuno ha ricordato che nell'album di famiglia c'è un condannato per l'omicidio del commissario Calabresi (il suocero della Bignardi). Che mi risulti, nessuno, e meno che mai le Bignarde e i Fabifazi di regime, ha mai chiesto a Formigoni come si sentisse lui ad avere un padre repubblichino e responsabile di eccidi. Un altro mantra dell'informazione a una dimensione è la supposta inesistenza di un programma, il pressappochismo puerile e la mancanza di realismo delle soluzioni, impraticabili per definizione, dei pentastellati: come se non bastasse la gestione dell'IMU nell'ultimo anno a dimostrare l'inettitudine, il dilettantismo, la confusionarietà e l'idiozia dell'attuale compagine governativa nel suo complesso e della componente economica in particolare. Infine l'immancabile Corriere della Serva, che passa per essere un giornale prestigioso con un occhio di riguardo, per l'appunto, all'economia, sulla cui pagina on line campeggia un'inchiesta di Alan Friedman dal titolo "L'Italia ce la può fare: ecco come, secondo 5 ex premier". Che sarebbero Amato, Prodi, D'Alema, Monti e nientemeno che Berlusconi. Ora: questi sarebbero quelli competenti, e serio chi li prende in considerazione e li interpella oppure siamo su "Scherzi a parte"?
martedì 4 febbraio 2014
Fatemi capire...
Dunque: una conduttrice televisiva miracolata, Daria Bignardi, che intervistando il deputato M5S Giovanni Di Battista insiste sul fatto che suo padre sia un fascista dichiarato, e di seguito ospita nella sua trasmissione Corrado Augias che si lancia in accuse di squadrismo, senza contraddittorio alcuno, allo stesso M5S, la lista più votata a livello nazionale alle elezioni politiche del febbraio scorso, riceve insieme al marito Luca Sofri la solidarietà del presidente del Consiglio (nel frattempo in trasferta negli Emirati Arabi nei panni del piazzista di qualche altra partecipazione nei "gioielli di famiglia") e della presidente della Camera perché qualcuno ha ricordato che nell'album di famiglia c'è un condannato per l'omicidio del commissario Calabresi (il suocero della Bignardi). Che mi risulti, nessuno, e meno che mai le Bignarde e i Fabifazi di regime, ha mai chiesto a Formigoni come si sentisse lui ad avere un padre repubblichino e responsabile di eccidi. Un altro mantra dell'informazione a una dimensione è la supposta inesistenza di un programma, il pressappochismo puerile e la mancanza di realismo delle soluzioni, impraticabili per definizione, dei pentastellati: come se non bastasse la gestione dell'IMU nell'ultimo anno a dimostrare l'inettitudine, il dilettantismo, la confusionarietà e l'idiozia dell'attuale compagine governativa nel suo complesso e della componente economica in particolare. Infine l'immancabile Corriere della Serva, che passa per essere un giornale prestigioso con un occhio di riguardo, per l'appunto, all'economia, sulla cui pagina on line campeggia un'inchiesta di Alan Friedman dal titolo "L'Italia ce la può fare: ecco come, secondo 5 ex premier". Che sarebbero Amato, Prodi, D'Alema, Monti e nientemeno che Berlusconi. Ora: questi sarebbero quelli competenti, e serio chi li prende in considerazione e li interpella oppure siamo su "Scherzi a parte"?
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La seconda che hai detto: siamo su Scherzi a parte.
RispondiEliminaIl M5S è sotto tiro per una sola ragione, secondo me: da un paio di settimana Di Maio, Di Battista e altri partecipano a trasmissioni tv piuttosto popolari.
E gli indici di gradimento, a giudicare da quel che leggo in giro, sembrano confermare che ciò che dicono e il come, sta spostando a loro favore anche persone che fin qui si sono fermate ai giudizi negativi sul loro operato parlamentare fornite dal regime mediatico.
Il quale, forse sta realizzando che potrebbe non bastare nemmeno un premio di maggioranza al 40%, per garantire alle "larghe intese" di tornare a sedersi sulle abituali poltrone anche alla prossima legislatura.
Così sparano, contando sull'effetto stordimento che montano per denigrare il loro lavoro.
Mi auguro il M5S smetta di usare termini indelicati nei confronti di chicchessia, anche in situazioni difficili, perché ogni parola, ogni gesto, ogni minima virgola fuori posto la useranno contro di loro.
A noi fare muro all'esterno per distinguere il grano dal loglio.