... e a scanso di equivoci, questo è il video del discorso tenuto ieri da Matteo Renzi al Senato con cui il governo da lui presieduto ha ottenuto la fiducia, con numeri meno mirabolanti degli impegni e delle promesse di questo bamboccione petulante e logorroico, dallo stesso ramo del Parlamento che il trentottenne "ragazzo" intende abolire (i sedicenti rappresentanti del Popolo Sovrano non sono nuovi ad applaudire e strisciare ai piedi di chi li bastona o vuole zittire, come aveva confermato il discorso d'insediamento del Napolitano-bis lo scorso aprile). Non vale la pena aggiungere altro perché si commenta, e si commenterà da solo. Noto soltanto che il costo il costo complessivo di questa prima tranche urgente e ineludibile dell'Agenda Renzi ammonta ad almeno 100 miliardi di euro (e non lo dico io ma la Confartigianato, così come lo sostiene lo Huffington Post, che appartiene al gruppo Repubblica-L'Espresso che del neo presidente del Consiglio è il principale sponsor) sulla cui provenienza il Nostro non fa cenno, e che fa presagire un'ulteriore svendita di ciò che di appetibile rimane nel Paese (Soros si sta già muovendo in tal senso, così come è da tempo in azione Black Rock) e che gli unici attacchi politici (si fa per dire) sono stati rivolti a quelli che Renzi considera, questa volta a ragione, il solo vero avversario elettorale, il M5S di Grillo e Casaleggio, degni concorrenti sul suo stesso terreno, quello del populismo, dell'egolatria sfrenata e del chiagni e fotti, avendo egli letteralmente inglobato lo spirito che dominava l'uomo di cui ha a tutti gli effetti preso il posto, Silvio Berlusconi: una sorta di parassita alieno, il Goa-uld (cfr Stargate, 1994) che, secondo un accurato studio scientifico, si è trasferito dal "ganassa" brianzolo al suo clone fiorentino. Intanto ha messo le mani avanti e, se fallirà nei suoi intenti, la colpa sarà di chi "non lo fa lavorare" e al massimo tra un anno si tornerà alle urne (con la nuova legge elettorale da lui congegnata assieme al suo alter-ego, l'unica "riforma" che andrà sicuramente in porto) e per almeno altri vent'anni non ce ne sarà più per nessuno, perché questo non ce lo leveremo dai coglioni neanche a piangere. Allora, all'alba dei miei ottant'anni, si confermerà la mia profezia che moriremo tutti democristiani, in base all'unica certezza che ha contrassegnato la mia esistenza: il peggio deve ancora venire. E poi non dite che non ve l'avevo detto...
martedì 25 febbraio 2014
A futura memoria...
... e a scanso di equivoci, questo è il video del discorso tenuto ieri da Matteo Renzi al Senato con cui il governo da lui presieduto ha ottenuto la fiducia, con numeri meno mirabolanti degli impegni e delle promesse di questo bamboccione petulante e logorroico, dallo stesso ramo del Parlamento che il trentottenne "ragazzo" intende abolire (i sedicenti rappresentanti del Popolo Sovrano non sono nuovi ad applaudire e strisciare ai piedi di chi li bastona o vuole zittire, come aveva confermato il discorso d'insediamento del Napolitano-bis lo scorso aprile). Non vale la pena aggiungere altro perché si commenta, e si commenterà da solo. Noto soltanto che il costo il costo complessivo di questa prima tranche urgente e ineludibile dell'Agenda Renzi ammonta ad almeno 100 miliardi di euro (e non lo dico io ma la Confartigianato, così come lo sostiene lo Huffington Post, che appartiene al gruppo Repubblica-L'Espresso che del neo presidente del Consiglio è il principale sponsor) sulla cui provenienza il Nostro non fa cenno, e che fa presagire un'ulteriore svendita di ciò che di appetibile rimane nel Paese (Soros si sta già muovendo in tal senso, così come è da tempo in azione Black Rock) e che gli unici attacchi politici (si fa per dire) sono stati rivolti a quelli che Renzi considera, questa volta a ragione, il solo vero avversario elettorale, il M5S di Grillo e Casaleggio, degni concorrenti sul suo stesso terreno, quello del populismo, dell'egolatria sfrenata e del chiagni e fotti, avendo egli letteralmente inglobato lo spirito che dominava l'uomo di cui ha a tutti gli effetti preso il posto, Silvio Berlusconi: una sorta di parassita alieno, il Goa-uld (cfr Stargate, 1994) che, secondo un accurato studio scientifico, si è trasferito dal "ganassa" brianzolo al suo clone fiorentino. Intanto ha messo le mani avanti e, se fallirà nei suoi intenti, la colpa sarà di chi "non lo fa lavorare" e al massimo tra un anno si tornerà alle urne (con la nuova legge elettorale da lui congegnata assieme al suo alter-ego, l'unica "riforma" che andrà sicuramente in porto) e per almeno altri vent'anni non ce ne sarà più per nessuno, perché questo non ce lo leveremo dai coglioni neanche a piangere. Allora, all'alba dei miei ottant'anni, si confermerà la mia profezia che moriremo tutti democristiani, in base all'unica certezza che ha contrassegnato la mia esistenza: il peggio deve ancora venire. E poi non dite che non ve l'avevo detto...
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