sabato 29 aprile 2023

November - I cinque giorni dopo il Bataclan

"November - I cinque giorni dopo il Bataclan" (Novembre) di Cédric Jimenez. Con Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Sandrine Kiberlain, Jérémie Renier, Lyna Khoudri, Cédric Khan, Marine Watcth, Sami Outabali, Stéphane Bak, Sofian Khammes e altri. Francia 2022 ★★★★+

Per una volta la specificazione del titolo italiano (benché non si capisca l'uso di November, che è inglese) è coerente con il contenuto del film, e anzi ne spiega, pur in maniera pleonastica, la caratteristica principale: la serie di attentati terroristici che avevano colpito Parigi il 13 novembre del 2015, che lasciarono sul terreno 130 morti 90 dei quali solo al Teatro Bataclan, oltre a 450 feriti, sono soltanto l'innesco del racconto, tanto che le immagini non vi indugiano, e che riguarda invece i convulsi primi 5 giorni successivi e ha per oggetto le febbrili indagini da parte della sezione antiterrorismo della polizia francese e prende le mosse 10 mesi prima quando, ad Atene, va in fumo una missione che vede sfuggire cattura un pericoloso terrorista, integralista islamico. La guidava Fred (Jean Dujardin, sempre un piacere vederlo all'opera), che 10 mesi dopo ritroveremo a capo dell'unità incaricata di dare la caccia agli autori degli attentati parigini dell'autunno. Un film poliziesco (genere in cui i francesi sono maestri) nello stretto senso del termine, perché protagonisti sono i personaggi che, ai diversi livelli, sono coinvolti non solo nella caccia ai responsabili, ma anche nella prevenzione di ulteriori, possibili e temuti colpi di coda e, al contempo, devono far fronte alle pressioni da un lato del potere politico (l'allora presidente François Hollande aveva proclamato lo stato d'emergenza) che esige pronte risposte, e dall'altro l'opinione pubblica, che si sente sguarnita e priva della protezione statale. La telecamera segue vicino i vari personaggi nelle fasi concitate di quelle ore e dei giorni che seguono gli attentati, sottoposti a uno stress e a una fatica che i movimenti della macchina rendono in maniera decisamente coinvolgente, facendone emergere i differenti punti di vista e modi di affrontare la situazione in un momento delicatissimo in cui convergono esigenze del tutto contrastanti: organizzare il personale, sempre troppo scarso per tutte le cose da fare che vanno dalle azioni sul campo, agli arresti, agli interrogatori, alla gestione degli infiltrati; tenere a bada la stampa, soprattutto filtrare le informazioni a accertarsi della loro credibilità: punto centrale del film è proprio la valutazione della attendibilità di una testimone, Samia (Lyna Khoudri), una giovane ragazza musulmana che ha contattato di sua iniziativa la polizia rivelando di essere al corrente di dove si nascondano due degli autori degli attentati, che vede Fred e una sua agente (Ines, validamente interpretata dalla brava Anaïs Demoustier) propensi a crederle mentre altri della squadra estremamente scettici, tanto che la ragazza viene trattenuta in stato di fermo come se fosse un'indiziata; tra l'altro al tempo non esisteva ancora, in Francia, una valida normativa per la protezione dei testimoni, indispensabile in casi del genere per poter raggiungere risultati in un campo minato come quello delle organizzazioni jihadiste e non solo. Materiale per cui riflettere, e lo spaccato di un mondo che si conosce poco al di là degli stereotipi da serie TV, specialmente di matrice USA, quello della polizia visto dall'interno, nei meccanismi delle procedure e delle modalità di intervento, nonché delle varie catene di comando e delle responsabilità. Al contempo, un film d'azione ma, soprattutto, su uomini e donne che fanno un lavoro difficile e misconosciuto, spesso frustrante ed estremamente faticoso, fisicamente e psicologicamente, oltre che pericoloso. Per niente retorico e molto ben fatto. 

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