giovedì 20 aprile 2023

La cospirazione del Cairo

"La cospirazione del Cairo" (Malad Min Am Janna / Boy From Heaven) di Tarik Saleh. Con Tawfeek Barhom, Fares Fares, Mehdi Dehbi, Mohammad Bakri, Makram Khoury, Sherwan Haji, Yunus Albayrak, Amr Mosad, Ayman Fathy e altri. Svezia 2022 ★★★★+

Non avevo dubbi che Tarik Saleh avrebbe confermato il proprio talento e il meritevole impegno civile dopo Omicidio al Cairo che, in forma di poliziesco, denunciava l'onnipresente corruzione e la cappa di omertà che lo copre a tutti i livelli vigente nella capitale egiziana e che infetta quindi il sistema sociale di tutto l'Egitto, e rieccolo sugli schermi questa volta con una vera e propria cospirazione che non coinvolge soltanto il ceto politico e i servizi di sicurezza che li proteggono ma anche le massime autorità religiose, in particolare quelle che presiedono Al-Azhar, l'università di scienze islamiche, punto di riferimento e massima autorità per tutto il mondo sunnita, che ha sede al Cairo. Protagonista suo malgrado e fulcro della complessa vicenda è Adam, che proviene da una povera famiglia di pescatori, ragazzo particolarmente dotato che ha ereditato dalla madre, morta giovane, intelligenza e passione per la lettura, tanto da ottenere una borsa di studio per frequentare quella prestigiosa istituzione. Poco tempo dopo essere arrivato nella capitale, nemmeno il tempo di ambientarsi, il Grande Imam che dirige Al Azhar muore per un malore durante una predica e qualche giorno appresso Adam assiste all'omicidio del suo assistente, che per conto dei servizi di sicurezza teneva d'occhio sia il maestro, sia tutto ciò che si muoveva nell'ateneo, il quale, morente, lo "designa" come suo "erede". Il fatto di essere stato testimone del fatto dà al colonnello Ibrahim, il "controlllore", un personaggio astuto, ambiguo, complesso ed estremamente sfaccettato incaricato di seguire le fase della transizione alla testa dell'Ateneo e interpretato con grande efficacia da Fares Fares, la possibilità di obbligarlo a sostituire il suo infiltrato: poiché grazie all'ubiquità dei servizi di sicurezza è a conoscenza di ogni particolare della vita di Adam e della sua famiglia, che è in grado di aiutare o, nel caso, di mettere in difficoltà, il colonnello ha gioco facile e Adam si ritrova a fare l'assistente dell'Imam favorito nella corsa alla successione, vicino al Fratelli Musulmani. Cosa che non garba alla presidenza della Repubblica, (il generale Al Sisi, per la cronaca) che nemmeno vede di buon occhio l'altro possibile rivale, un imam cieco di orientamento progressista, che si trova costretto ad autoaccusarsi dell'uccisione dello studente-spia, peraltro straniero (il riferimento al caso Regeni non è casuale), e invece preferisce un candidato più malleabile e conciliante con il potere politico: del resto, come recita una massima locale, "non possono esserci due faraoni"... Adam si trova così messo in mezzo a tutto l'intrigo, e deve utilizzare tutta la propria intelligenza per districarsi tra le fazioni e fornire a Ibrahim tutte le informazioni che gli servono per ordire il complotto al fine di indirizzare nel senso voluto le elezioni del nuovo Grande Imam, in un crescendo di situazioni pericolose: solo la sua sensibilità e perspicacia e, in fondo, la sua purezza d'animo e lucidità di giudizio gli permettono di uscirne vivo e pure pulito, ma anche di abbandonare la convinzione che quella somma istituzione, "faro del mondo islamico", sia un luogo che faccia per lui. Va da sé che, bandito dall'Egitto in seguito a Omicidio al Cairo, Saleh sia stato costretto a girare il suo nuovo film in Turchia: per la cronaca ha usato la Moschea di Solimano di Istanbul per ambientare Al Azhar. Ancora una volta, sotto l'apparente forma di un film di spionaggio di stampo classico girato con tutti i crismi, il regista confeziona in realtà una pellicola che  non risparmia alcun potere, politico o religioso che sia, e metaforicamente si domanda come riuscire a resistere a un Potere superiore, immanente, trovando l'unica via di salvezza nell'istruzione, nella possibilità di acculturarsi e aprire la mente ad altre prospettive anche e soprattutto affrontando libri e insegnamenti che "fanno paura e re e tiranni". E ai preti di ogni specie, aggiungo io. Un film da vedere, molto meritevole e appassionante. 


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