venerdì 7 aprile 2023

Era ora

"Era ora" di Alessandro Aronadio. Con Edoardo Leo, Barbara Ronchi, Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Andrea Purgatori, Massimo Wertmüller e altri. Italia 2022 ★★★

A cinque anni di distanza da Io c'è, torna nelle sale Alessandro Aronadio con un'altra commedia eccentrica in forma di favola, rifacimento di Come se non ci fosse un domani - Long Story Short dell'australiano Josh Lawson, uscito due anni fa e il piglio mi è parso più sicuro, quindi il risultato migliore, anche grazie a una coppia di interpreti azzeccati: Edoardo Leo, sempre a suo agio con personaggi un po' persi, inadeguati al mondo circostante, e Barbara Ronchi, a mio parere sempre troppo poco valorizzata. I due danno vita a una coppia affiatata e innamorata: Dante,  impiegato in una compagnia di assicurazione, sempre in corsa contro il tempo, perennemente in ritardo sui numerosi impegni di cui si è fatto carico, e Alice, un'illustratrice di libri per bambini: al risveglio dopo la festa che, a sorpresa, lei ha organizzato per il 40° compleanno del compagno, Dante si trova ad affrontare nuovamente i dieci 26 ottobre successivi, la sua data di nascita, senza ricordarsi minimamente di quello che è successo nei 365 giorni precedenti: rimane insomma impigliato nel tempo, che comunque scorre sempre più veloce, come per l'appunto sa bene chi ha superato quella cifra fatidica. Nel frattempo Alice è rimasta incint; hanno avuto una bimba; Dante rinvia ogni volta a utilizzare il regalo che gli ha fatto Valerio, insegnante, l'amico di sempre: un giro assieme sull'otto volante; diventa direttore della compagnia in cui lavora; farà terapia di coppia con Alice (presso uno psicoterapista impersonato spiritosamente ed efficacemente da Andrea Purgatori); avrà una storia con la sua segretaria; Alice lo lascia per una sorta di "guru de noantri" e lui vedrà la figlia solo saltuariamente; a Valerio cadranno i capello per via della chemio a cui deve sottoporsi... Ma è la realtà di una vita che gli è svanita tra le dita oppure una premonizione in forma di allucinazione e lui farà in tempo a correggere quello che sembra essere il suo destino? Il film giustamente non lo dice, e lascia la conclusione allo spettatore, o quantomeno il tempo per riflettere se non sia il caso di dare il giusto valore alle cose che contano, a cominciare dall'uso del proprio tempo e delle proprie energie, e ai rapporti con le persone che si è convinti di amare. E di non riprodurre i meccanismi di cui si è stati vittime a propria volta, come è il caso di Dante nel rapporto con suo padre: la convinzione di dover fare di tutto per assicurare il mero benessere materiale alla famiglia che giustifica l'assenza nel presente di tutti i giorni. Il tutto in forma di una metafora non originalissima (il presente che si ripropone invariabile non è un tema nuovo) ma presentata con gentilezza e arguzia, senza forzature. Un film lieve ma non stupido, e un cast ben assemblato che lo rende gradevole. 

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