martedì 8 febbraio 2022

La fiera delle illusioni - Nightmare Alley

"La fiera delle illusioni - Nightmare Alley" di Guillermo del Toro. Con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Willem Defoe, Toni Collette, Ron Perlman, David Strathairn, Richard Jenkins, Mary Steenburgen, Tim Blake Nelson e altri. USA 2021 ★★★★

Filmone cupo, denso, immaginifico, un noir visionario ma immerso in un'atmosfera estremamente realistica, grazie a un'ambientazione, a cavallo degli anni Trenta e Quaranta, accuratissima e a una fotografia di grande spessore, che se occorre conferma ancora una volta il talento del regista di origine messicana, una delle poche vere stelle espresse da quella Fiera delle Illusioni che è Hollywood, ovvero il titolo in italiano della pellicola, che racconta la parabola circolare di Stanton (Stan) Carlisle, molto ben reso da Bradley Cooper, da tempo una certezza anche lui, un giovane perspicace e ambiguo, con un passato da parricida da seppellire, che, dopo aver girovagato nell'America ancora immersa nella Grande Depressione, trova lavoro un un circo itinerante, dove diventa custode della grande attrazione: l'uomo bestia, che si nutre di polli vivi, un poveraccio alcolizzato reso schiavo da una micidiale mistura di metanolo e oppiacei. Nel frattempo, impara i trucchi del mestiere da una chiaroveggente, Zeena (Toni Collette), e a carpire i principi del mentalismo da suo marito Pete, non più in grado, data la sua dipendenza dall'alcol, di prodursi nel numero: farà una brutta fine, ma Stan carpirà il suo libretto con i preziosi appunti. Salvato il titolare dalla chiusura del circo grazie a un numero di illusionismo esercitato sui poliziotti venuti a indagare sulla presenza di casi di umani schiavizzati e di alcolici (vigeva ancora il protezionismo), e messi gli occhi su Molly (Rooney Mara), un'altra circense sotto la protezione del padrone della baracca, si trasferisce con lei in città e diventano famosi lavorando in coppia in numeri di illusionismo nelle sale dei migliori alberghi di Buffalo, in spettacoli per l'élite della città. Lì incrocia, per sua fortuna all'inizio e dannazione poi, la glaciale e quanto lui ambigua psicologa Lilith Ritter, una grandiosa Cate Blanchett, che sarà la sua nemesi: dubbiosa delle sue capacità lei lo sfida ma lui sarà capace di smentirla e ha la malaugurata idea di umiliarla in pubblico. Benché fra simili si attraggano, inizino una relazione e architettino il modo di sfruttare le doti di lui e le confidenze ricevute professionalmente da lei da alcuni facoltosi e potenti clienti, sfruttando i loro sensi di colpa e facendo loro credere di poterli mettere in contatto coi trapassati, in un caso il figlio morto in guerra di un giudice, nell'altro l'amante di un ricchissimo imprenditore. In un crescendo di nefandezze, finirà male, molto male per Brad, che tornerà dalle tenebre da dove è venuto. Guillermo del Toro ama i mostri, immancabili nei suoi film, ultimo dei quali La forma dell'acqua; qui lo sono tutti o quasi gli umani, e il meno mostruoso è proprio Enoch, un feto con un occhio solo conservato sotto formalina e imbottigliato, che ricorre come memento nel corso di tutta la vicenda. Un film avvincente, che cattura lo spettatore e lo avvinghia alla poltrona, incurante della durata, che arriva alle due ore e mezzo. 

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