"I'm Your Man" (Ich bin dein Mensch) di Maria Schrader. Con Maren Eggert, Dan Stevens, Sandra Hüller, Hans Löw, Annika Meier, Jürgen Tarrach e altri. Germania 2021 ★★★1/2
Per immaginare le conseguenze dell'incontro fra un umano e un androide, a Maria Schrader, bravissima attrice tedesca (per tutti In the Darkness e le serie TV Deutschland 83/86/89 nonché Fortitude) nonché sceneggiatrice e regista (Unorthodox) non è stato necessario ambientarlo in un futuro più o meno distopico, come nel pur più che discreto Her, ma nel cuore della Berlino di oggi, e precisamente sulla Museuminsel sulla Sprea, dove Alma (Maren Egger, superlativa), un'archeologa che lavora presso il Pergamon Museum incaricata di condurre uno studio sulla la scrittura cuneiforme persiana, per compiacere il suo superiore al fine di ottenere contributi per le sue ricerche accetta di testare per tre settimane, prendendolo in carico, e in casa, un androide costruito per assecondare in tutto e per tutto qualsiasi esigenza del suo "partner" umano, in questo caso, l'uomo, si fa per dire, ideale (l'inglese Dan Stevens (Downton Abbey, all'altezza della sua controparte). E' una commedia, ovviamente, ma per nulla inverosimile e tutt'altro che una pagliacciata: la vita e la storia di Alma, che l'hanno portata a essere indipendente, refrattaria a ogni romanticismo e per nulla disposta a iniziare una relazione, sono completamente calate nella realtà dei nostri tempi (che comunque sembra già fantascienza vista da un migliaio di chilometri più a Sud, dove il rincoglionimento collettivo, anche senza l'ausilio di automi nel quotidiano, ché quelli ce li abbiamo già al governo, è giunto da tempo oltre i livelli di guardia) sono credibili, così come i suoi rapporti, per esempio con un padre anziano che cerca di essere orgogliosamente autosufficiente per quanto affetto da demenza senile, e con il suo ex compagno nonché collega, dal quale l'ha diviso l'esito infelice di una gravidanza non portata a termine. Trattandosi di una farsa moderna, intelligente e acuta, il lieto fine è dietro l'angolo, ma non sarà l'umano ad adattarsi alla macchina, bensì quest'ultima in grado di intuire le più profonde esigenze di Alma, che hanno le radici nell'età fra infanzia e adolescenza, nel primissimo amore di gioventù. Aria fresca, e ce n'è sempre bisogno in abbondanza: Maria Schrader ne ha portata quanto serve a trascorrere un paio d'ore serenamente.
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