martedì 10 dicembre 2019

Cena con delitto

"Cena con delitto" (Knives Out) di Rian Johnson. Con Daniel Craig, Ana de Armas, Chris Evans, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon II, Don Johnson, Toni Colette, Christopher Plummer, Katherine Langford e altri. USA 2019 ★★★★
Impianto solido, sceneggiatura frizzante e ricca di battute sottili che dimostra che non ci si sta prendendo sul serio ma che non si è per questo fatui o cretini; schema che più classico non si può: un giallo nello stile di Agatha Christie con caccia all'assassino in un ambiente circoscritto (in questo caso la magione del morto, scrittore di gialli di grande successo, apparentemente suicida), cast di prim'ordine ed estremamente affiatato: si percepisce che tutti gli interpreti se la stanno spassando prima ancora che recitando, ossia lavorando; regìa professionale e dalla mano felice fanno di Cena con delitto un film perfetto per divertirsi con intelligenza rilassandosi, e quindi lo consiglio vivamente a chi è alla ricerca di questo. Siamo in una villa dallo stile un po' antiquato nel Massachusetts, nell'angolo più snob degli USA, dove sta di casa quella che si ritiene l'élite intellettuale del Paese, e un bel mattino, quello successivo alla cena di famiglia per il suo 85° compleanno, una cameriera che gli sta portando la colazione trova il cadavere di Aron Thrombey: apparentemente un suicidio, anche se ha la gola squarciata. Sulla scena accorre la polizia, che comincia a interrogare tutti coloro che erano presenti, una famiglia composita decisamente originale, nonché la servitù; è presente anche un detective privato (Daniel Craig), assunto "anonimamente" da uno dei famigliari, che inizialmente assiste silenzioso, ma diventa poi il vero conduttore dell'indagine, convinto sempre più che si tratti di un assassinio. Perché figli e nipoti di Aron sono sì strampalati e tutti in conflitto tra loro (si va dal neonazista alla estremista di sinistra, dalla scroccona all'imprenditrice di successo, in mezzo tradimenti e colpi bassi), uniti però dallo scopo di entrare in possesso della cospicua eredità del morto e alleati quando si tratta di combattere contro l'abusiva, l'estranea, la straniera, al di là della correttezza politica più ipocrita che ci sia: Marta, l'infermiera di Aron, di origini latinoamericane, la cui madre ha problemi con la Green Card, col tempo diventata confidente, amica e infine la persona più cara al vecchio patriarca a cui, si scoprirà alla lettura del testamento, le ha lasciato l'intera eredità. Mi guardo bene dal raccontare qualcosa di più della trama, perché con un thriller non si fa, a meno che non sia così orrendo da sconsigliarlo. Tutti bravi, a cominciare da Daniel Craig (l'unico 007 credibile dopo Sean Connery: non mi stancherò mai di ribadirlo, e a prescindere da questo un attore coi fiocchi) e la coprotagonista principale Ana de Armas (Marta), già apprezzata in Blade Runner 2049 ma anche tutti gli altri sono all'altezza. Oltre a essere un gioco a incastro, è anche, tra le righe e discretamente, un ritratto sferzante e quanto mai attuale dell'America bianca di questi tempi (ma anche di sempre). Andate tranquilli: non resterete delusi.

Nessun commento:

Posta un commento