"Meetin' Gorbachev" di Werner Herzog e André Singer. Con Werner Herzog e Machail Gorbachev. Germania, GB, USA 2018 ★★★★
Partenza col botto, venerdì 18, del Trieste Film Festival, che celebra quest'anno il 30º anniversario, avendo visto la luce appena dopo la caduta del Muro di Berlino come Alpe Adria Cinema - Incontri con il cinema dell'Europa Centro-Orientale e come meglio, se non proponendo un'intervista, frutto di alcuni colloqui fra il regista tedesco Werner Herzog e l'uomo che fu l'artefice principale di un avvenimento che ha cambiato il corso della storia, propiziando, oltre alla scomparsa della Cortina di Ferro, la riunificazione della Germania? E' di questo che si parla, partendo dalla storia personale di quest'uomo completamente diverso dagli altri dirigenti sovietici di cui abbiamo memoria e che, come si sa, ebbe molta più fortuna, ed estimatori, all'estero e in particolare in Occidente, che non in patria, e spaziando sulla situazione politica globale odierna e la crisi delle democrazie. Un uomo anziano, 88 anni a marzo, debilitato dal diabete, ma dalla mente ancora lucidissima e dalla vista lunga. Richiesto su cosa l'avesse impressionato maggiormente, il co-regista, produttore, documentarista nonché antropologo amico e vecchio collaboratore di Herzog, l'inglese André Singer, presente in Sala Grande (al Politeama Rossetti di Trieste), ha detto detto senza dubbio la sua profonda onestà, sincerità e umanità, che traspare dal suo sguardo, dalle due movenze come dalla sue parole, dall'immediata empatia che sviluppa anche a distanza. Due le idee chiave, senza rinnegare gli ideali socialisti di fondo (favorevole sì all'economia di mercato, la limitando la corsa dissennata al profitto come unico motore), che lo hanno mosso sull'arena politica internazionale e attuali ancora oggi: disinnescare la minaccia atomica frenando il riarmo e la creazione di uno spazio comune europeo (punti su cui è stato tradito proprio dai successori di Ronald Reagan, con cui aveva instaurato un rapporto personale di comprensione e fiducia reciproca, alla Casa Bianca). Certo, viene spontaneo pensare che perfino l'ex attore holliwoodiano diventato presidente degli USA, allora sbeffeggiato, la stessa Margaret Thatcher, per altri versi nefasta, oppure Helmut Kohl, rispetto ai politici che dominano la scena odierna apparivano un giganti capaci di vedere le cose in prospettiva, e questo inquieta non poco. Un film biografico e documentaristico insieme e un pezzo di giornalismo di alto livello, dove a porre le domande è un uomo dall'intelligenza acuta, Werner Herzog, e a rispondere un personaggio che ha fatto la storia e vi rimarrà, checché se ne possa pensare, Michail Sergević Gorbachev. Sempre alla presentazione dell'anteprima italiana, è stato annunciato ufficialmente che Meetin' Gorbachev verrà distribuito anche nelle sale del nostro Paese dopo l'estate, presumibilmente in concomitanza con le commemorazioni del trentennale della Caduta del Muro di Berlino.
Partenza col botto, venerdì 18, del Trieste Film Festival, che celebra quest'anno il 30º anniversario, avendo visto la luce appena dopo la caduta del Muro di Berlino come Alpe Adria Cinema - Incontri con il cinema dell'Europa Centro-Orientale e come meglio, se non proponendo un'intervista, frutto di alcuni colloqui fra il regista tedesco Werner Herzog e l'uomo che fu l'artefice principale di un avvenimento che ha cambiato il corso della storia, propiziando, oltre alla scomparsa della Cortina di Ferro, la riunificazione della Germania? E' di questo che si parla, partendo dalla storia personale di quest'uomo completamente diverso dagli altri dirigenti sovietici di cui abbiamo memoria e che, come si sa, ebbe molta più fortuna, ed estimatori, all'estero e in particolare in Occidente, che non in patria, e spaziando sulla situazione politica globale odierna e la crisi delle democrazie. Un uomo anziano, 88 anni a marzo, debilitato dal diabete, ma dalla mente ancora lucidissima e dalla vista lunga. Richiesto su cosa l'avesse impressionato maggiormente, il co-regista, produttore, documentarista nonché antropologo amico e vecchio collaboratore di Herzog, l'inglese André Singer, presente in Sala Grande (al Politeama Rossetti di Trieste), ha detto detto senza dubbio la sua profonda onestà, sincerità e umanità, che traspare dal suo sguardo, dalle due movenze come dalla sue parole, dall'immediata empatia che sviluppa anche a distanza. Due le idee chiave, senza rinnegare gli ideali socialisti di fondo (favorevole sì all'economia di mercato, la limitando la corsa dissennata al profitto come unico motore), che lo hanno mosso sull'arena politica internazionale e attuali ancora oggi: disinnescare la minaccia atomica frenando il riarmo e la creazione di uno spazio comune europeo (punti su cui è stato tradito proprio dai successori di Ronald Reagan, con cui aveva instaurato un rapporto personale di comprensione e fiducia reciproca, alla Casa Bianca). Certo, viene spontaneo pensare che perfino l'ex attore holliwoodiano diventato presidente degli USA, allora sbeffeggiato, la stessa Margaret Thatcher, per altri versi nefasta, oppure Helmut Kohl, rispetto ai politici che dominano la scena odierna apparivano un giganti capaci di vedere le cose in prospettiva, e questo inquieta non poco. Un film biografico e documentaristico insieme e un pezzo di giornalismo di alto livello, dove a porre le domande è un uomo dall'intelligenza acuta, Werner Herzog, e a rispondere un personaggio che ha fatto la storia e vi rimarrà, checché se ne possa pensare, Michail Sergević Gorbachev. Sempre alla presentazione dell'anteprima italiana, è stato annunciato ufficialmente che Meetin' Gorbachev verrà distribuito anche nelle sale del nostro Paese dopo l'estate, presumibilmente in concomitanza con le commemorazioni del trentennale della Caduta del Muro di Berlino.
Nessun commento:
Posta un commento