mercoledì 4 aprile 2012

La resistibile ascesa di Arturo Ui


"La resistibile ascesa di Arturo Ui" di Bertolt Brecht. Traduzione di Mario Carpitella, musiche originali Hans-Dieter Hosalla.Con Umberto Orsini, Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis. Regia di Claudio Longhi, dramaturg Luca Micheletti, scene di Antal Csaba, costumi di Gianluca Sbicca, luci di Paolo Pollo Rodighiero, altre musiche di Fryderyk Chopin, Hanns Eisler, Friedrich Hollaender, Rudolf Nelson, John Ph. Sousa, Mischa Spoliansky, Johann Strauss figlio, Kurt Weil. Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione/Teatro di Roma. Al Teatro Verdi di Pordenone.
Un bellissimo spettacolo, che ha soddisfatto tutte le mie aspettative: completo, attuale, colto e divertente al contempo, brioso, con tanto di musica: anche se questa mancava, quando Brecht scrisse il dramma, nel 1941 durante il suo esilio in Finlandia, e furono aggiunte quando il dramma fu rappresentato (postumo) per la prima volta, nel 1958, a cura di Hosalla, che riprese, a sua volta, delle canzoni di Brecht. Nella versione attuale, sono state aggiunte altre musiche proibite durante il nazismo, perché dell'ascesa di questo si tratta, in forma di parodia, raccontando la la resistibilissima ascesa di Arturo Ui, un gangster che si fa strada nel trust del commercio dei cavoli della Chicago degli anni Trenta, corrompendo e ricattando politici e rivali e usando, all'occorrenza, la violenza. Tutti i personaggi hanno i loro equivalenti  nella Germania della stessa epoca: Arturo Ui, interpretato da un bravissimo Umberto Orsini è Adolf Hitler; il suo sgherro Ernesto Roma è Ernst Röhm, Giuseppe Givola è Joseph Göbbels, Emanuele Giri è Hermann Göring, il corrotto politico Dogsborough è Hindenburg, e la farsa è accompagnata da scritte che indicano gli accadimenti di quegli anni, dalla "Notte dei lunghi coltelli" all'incendio del Reichstag, ci sono tutte le tappe della presa del potere da parte dei nazisti: insegnamenti sempre attuali, perché i meccanismi di corruzione, ricatto, violenza e  degenerazione del potere sono gli stessi di allora, ed è opportuno rimanere in guardia anche oggi.  La compagnia che accompagna il vecchio leone Orsini (magnifico quando impersona l'attore che tiene corsi di dizione e portamento a Ui/Hitler, recitando anche il discorso funebre di Antonio dal "Giulio Cesare" di Shakespeare e poi si trucca in scena trasformandosi nel gangster/dittatore) è giovane, entusiasta ed estremamente in gamba, ma due attori spiccano su tutti, anche per le doti canore: Lino Guanciale/Roma e Luca Micheletti/Givola. 

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