"KARAMAZOV", liberamente
tratto da I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. Adattamento e regia César
Brie, scene Giancarlo Gentilucci, costumi Mia Fabbri, luci Paolo
Pollo Rodighiero, musiche originali Pablo Brie. Con César Brie, Mia
Fabbri, Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Manuela De
Meo, Giacomo Ferraù, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi, Adalgisa Vavassori, pupazzi
bambini Tiziano Fario. Emilia Romagna Teatro Fondazione. Al Teatro
Elfo/Puccini di Milano
César Brie è una vecchia conoscenza
della scena milanese: giunto in Italia con la Comuna Baires, di cui fu
cofondatore insieme a Renzo Casali, Liliana Duca e Antonio Llopis, vi passò gli
anni dell'esilio alla testa del Collettivo teatrale Tupac Amaru, attivo al
Centro Sociale Isola per fondare poi, nel 1991 in Bolivia, il Teatro de los
Andes, e di questa convincente e originale riduzione teatrale del corposo
romanzo di Dostoevskii è regista e attore, nella parte del dissoluto padre Fëdor.
Apparentemente impossibile condensare un romanzo così complesso, intenso e
profondo, ma Brie ci è riuscito puntando all'essenziale, facendo raccontare ai
personaggi la loro storia e facendoli in uno spazio scenico unico, dove
anche il "dietro le quinte" fa parte della rappresentazione.
Brie è riuscito a esaltare i lati paradossali e ridicoli delle figure del
romanzo, e il racconto della vicenda è fluido e divertente nonostante gli
eventi narrati siano tragici, in qualche modo ineluttabili. Di sottofondo sono
i bambini, esemplificati dagli inquietanti pupazzi di Tiziano Fario, a essere
protagonisti, perché, dice il regista, è nell'infanzia che si fondano le
personalità e nascono i conflitti, come in questo caso, col padre. E dove
colpiscono le suggestioni della religione. Entusiasta e valida la giovane
compagnia che accompagna Brie, che dopo tanti anni trascorsi in Italia non ha
perso nulla del suo caratteristico accento porteño, sala strapiena e lunghi
applausi.
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