KUCHING (Sarawak) - Da
anni ormai non esistono più traghetti che collegano la Malaysia
peninsulare al Borneo, saggiamente considerate le tempeste che si
abbattono con regolarità sul Mar della Cina, tantopiù in periodo di
monsoni, e che anche di recente hanno causato l'affondamento di una nave
indonesiana con oltre duecento morti, così il volo di un'ora e mezzo
che porta dalla moderna ed effervescente Kuala Lumpur alla sonnacchiosa
capitale del Sarawak è come se portasse in un'altra dimensione. Non
perché a Kuching manchino le comodità, i mezzi tecnoloigici più avanzati
o qualsiasi cosa di cui necessiti lo schizoide uomo d'oggi, ma tutto
quanto avviene e si muove in maniera molto più rilassata, la gente se la
prende comoda, il traffico ha ritmi e consistenza scandinavi, e in
qualche modo si ha la sensazione di di vivere non solo al rallentatore
ma in un'epoca indefinita, forse anche perché la Seconda Guerra Mondiale
ha lasciato
praticamente intatti gli edifici storici della città, che prese il nome
attuale nel 1872 per volere di Charles Brooke, figlio del primo rajah bianco
James Brooke (reso celebre in Italia dai romanzi di Salgari), mentre in
precedenza era nota come Sarawak, con lo stesso nome dello Stato e del
fiume in rtiva al quale sorge. Kuching in malese significa gatto, e
qualcosa di felino c'è in questa città sorniona e languida, che però
cambia aspetto all'improvviso, con tratti modernissimi che comunque si
integrano perfettamente con il resto. A parte l'espetto degli edifici,
di coloniale c'è l'atmosfera: ci si sente distanti da un centro ma allo
stesso tempo più vicini alla natura, in cui si è immersi più ancora di
esserne fagocitati: mi ha subito colpito la coscienza ecologica che uno
no si aspetterebbe da queste parti. Credo che altrettanto valga per
Saba, l'altra parte di Borneo malese, per il Brunei e per il Kalimantan
Indonesiano: chi lo abita, sente di appartenere al Borneo piuttosto che a
uno Stato. E qui i conti si fanno con la natura pirima ancora che con
il potere costituito che risulta qualcosa di remoto, sfumato.
Anche la distribuzione etnica è più equilibrata che non sul continente:
non solo nessun gruppo prevale sull'altro ma l'integrazione è tale e
ben riuscita, per cui sono molto diffusi i matrimoni misti. Ne consegue
che anche l'Islam è meno pervasivo che nel resto del Paese e non può
essere utilizzato dal potere politico come collante della popolazione
malese principalmente in funzione anti-cinese. Tocca a una religione
così totalizzante adattarsi all'ambiente, ossia ancora una volta al
Borneo.
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