mercoledì 10 novembre 2021

Freaks Out

"Freaks Out" di Gabriele Mainetti. Con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Franz Rogowski, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Emilio De Marchi, Astrid Meloni, Anna Tenta e altri. Italia, Belgio 2021 ★★★★★

Evviva! Al secondo film, Gabriele Mainetti si conferma e forse si supera, ed è una gran bella notizia per il cinema italiano che, con autori dotati del suo talento ed entusiasmo, non è ancora morto, almeno per quello che riguarda il grande schermo e la fruibilità fuori dai nostri confini, dato che le menate intimiste, le saghe ozpetekiane e le pippe pseudo autoriali non oltrepassano le Alpi perché non le capisce nessuno e il resto della produzione pecoreccia va bene giusto per passare sugli schermi della TV o nelle multisale dei centri commerciali dove chi alza il culo dal divano di casa va essenzialmente a broccolare, ingozzarsi di pop corn e bibite gassate e ruttare.  Mi aspettavo il seguito del sorprendente Lo chiamavano Jeeg Robot, che peraltro ci stava, e invece sono stato piacevolmente smentito, questa volta il regista romano non si ispira direttamente ai fumetti di supereroi, per quanto se ne notino le tracce, e la vicenda, che coinvolge quattro emarginati, dotati però di superpoteri, è ambientata in un periodo storico ben preciso e tragico, quello della Roma "Città aperta" ma di fatto occupata dai tedeschi e delle deportazioni degli ebrei dal ghetto. I quattro saltimbanchi, Santamaria il licantropo, Giovinazzo la ragazza elettrica, in grado di fulminare chiunque la tocchi, Castellitto l'albino che ha il dono di controllare gli insetti, Martini il nano-calamita, lavorano in un circo diretto da Israel che, essendo ebreo, tenta la fuga ma verrò catturato e poi sequestrato dai nazisti per essere deportato nei campi di sterminio: rimasti senza lavoro e senza quello che, di fatto, era una sorta di padre, si trovano in balia degli eventi, ma vengono adocchiati da Franz (Rogowski), direttore del Zirkus Berlin, anch'esso in scena a Roma, che a sua volta è uno "scherzo della natura": nazista fanatico, pianista e musicista sopraffino, fornito di sei dita e per questo riformato dall'esercito, possiede anche la dote prevedere il futuro e quindi la sconfitta della Germania e la caduta del regime, ma è convinto di poterle evitare se riuscirà a mettere le mani sui quattro superdotati perché in grado di cambiare il corso degli eventi e conta di poterli recare in regalo, e in soccorso, all'adorato Führer. Riuscirà ad accalappiarli e i quattro lavoreranno al circo tedesco, ma con risultati del tutto inaspettati: per Franz come per gli spettatori. Nella vicenda entrano anche un gruppo di gappisti formato esclusivamente da inabilitati di varia natura (mutilati che corrono, guerci che sono cecchini infallibili), lo stato maggiore tedesco dell'epoca a cominciare del generale Kesselring, gli ebrei romanizzati da ormai duemila anni, la battaglia finale con Franz che rileva il comando delle forze tedesche prendendo il posto del suo fratello, un ufficiale che l'ha sempre umiliato perché interdetto alla carriera militare... Freaks Out è spettacolo a tutto tondo: coinvolgente la storia, a cavallo fra la fantasia più sfrenata e la realtà storica (in questo e non solo emulo di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, capolavoro assoluto), basata su una sceneggiatura solida; provocazione intelligente; riferimenti all'attualità puntuali, felicità espressiva, gioia di raccontare, gran bella musica, pieno dominio da parte di regista, fotografi, montatori dei mezzi tecnici oggi a disposizione, ottima scelta degli attori, che a loro volta hanno lavorato con entusiasmo visibile. Forse, dico, forse, avrebbero giovato 10/15' in meno, ma mi sento comunque di dare il massimo dei voti e di consigliarlo vivamente a chi vuole passare bene un paio d'ore liberatorie.

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