"Dune" di Denis Villeneuve. Con Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chen Chang, Charlotte Rampling, Jason Mamoa, Sharon Duncan Brewster, Javier Bardem e altri. USA 2021 ★★★★
In genere non impazzisco per le pellicole fantasy, al di là che, se ben fatte, vengono buone per distrarsi per qualche ora, ma qui siamo già più nel campo della fantascienza, ancora più difficile da affrontare, ma quando a cimentarsi è chiamato Denis Villeneuve, che già si era validamente messo alla prova nel genere con Arrival e, niente meno, con Blade Runner 2049, il coraggioso sequel del capolavoro di Ridley Scott, è molto difficile rimanere delusi. Il regista franco- canadese difficilmente sbaglia il colpo e con Dune, tratto fedelmente dal romanzo di Frank Herbert (prima parte: certamente ce ne sarà almeno una seconda) confeziona una pellicola possente, suggestiva, con uno sviluppo coerente, equilibrato, con una magnifica fotografia, effetti speciali sì ma mai ridondanti e ridicoli: quando la tecnologia viene usata non tanto per sorprendere quanto per fare entrare lo spettatore dentro alla dimensione della vicenda coinvolgendolo anziché stupirlo e, tutto sommato, respingerlo. Ci si trova immersi nel racconto, una lotta fra dinastie in una società neo-feudale immaginata nell'Undicesimo millennio, innescata dall'imperatore Shaddam che, allo scopo ultimo di indebolire gli Atreides, li costringe ad abbandonare la propria base per trasferirsi ad Arrakis (anche chiamato Dune), un pianeta desertico, unico luogo in cui ò viene prodotta la Spezia, l'elemento più importante per la sopravvivenza dell'intera umanità, finora governato dagli Harkonnen con un brutale sistema pressoché schiavistico. Che il nuovo reggente, il Duca Leto (Oscar Isaac), intende smontare e anzi trovare un accordo con i Fremen, gli indigeni locali, che per molti aspetti ricordano i tuareg del Sahara. La congiura riuscirà perché verrà tradito e sconfitto dagli Harkonnen aiutati dalle truppe scelte imperiali, ma riusciranno a salvarsi il figlio Paul (Timothée Chalamet) e Lady Jessica (Rebecca Ferguson), sua madre, che fa parte della Sorellanza stregonesca delle Bene Gesserit che si tramanda particolari poteri telepatici e psicologici in linea femminile nell'attesa di travasarli in un individuo di sesso maschile, che per l'appunto pare essere Paul. Anche i Fremen, tra cui verranno accolti dopo che Paul avrà superato una prova decisiva, sono in attesa da millenni dell'arrivo del Messia... E siamo pronti per la prossima puntata della saga! Il cast è azzeccatissimo, a cominciare dalla scelta di Timothée Chalamet nella parte del personaggio principale, vagamente ambiguo, proprio perché non particolarmente simpatico: esprime perfettamente un adolescente in formazione, con tutti i dubbi sulla sua identità e il suo ruolo, e di Rebecca Ferguson nei panni di una madre algida sì, ma nevrotica il giusto, consapevole com'è delle responsabilità che graveranno sul figlio in quanto probabile erede delle sue particolari facoltà. Raccomando soltanto di andare a gustarvelo in una sala dotata di un impianto sonoro degno di buon livello.
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