"Paradise - Una nuova vita" di Davide Del Degan. Con Vincenzo Nemolato, Giovanni Calcagno, Katarina Čas, Selene Caramazza, Branko Zavrsan, Andrea Pennacchi e altri. Italia-Slovenia 2020 ★★★½
Paradise è il nome del residence, situato a Sauris, isola linguistica tedesca in Carnia (Friuli, per la precisione), dove viene catapultato il giovane, stralunato siciliano Alfio alias Calogero nel quadro di un programma di protezione testimoni in quanto ha assistito, senza rifugiarsi nell'omertà, a un omicidio di mafia. Venditore di granite giunto sulla montagne innevate col suo carretto, è dura adattarsi al clima e alle abitudini di un luogo così distante in tutto dalla sua Sicilia: qui i maschi locali socializzano dedicandosi allo Schuhplattler, danza tipica tirolese dove ci si dà potenti manate sulle cosce calzate da braghe di pelle e sberloni per finta, ma soprattutto Calogero/Alfio (un nasuto, esile, a tratti clownesco Vincenzo Nemolato) vive nel terrore quando dall'Isola è giunto un altro personaggio, Calogero anche lui (l'imponente, testosteronico Giovanni Calcagno), che riconosce essere il sicario che aveva descritto alla polizia. Prima si rintana nella propria camera, poi cerca di rendersi irriconoscibile tingendosi di biondo, infine cercherà di avvelenarlo con la cicuta dopo avergli cucinato una cena a base esclusivamente di mele (Calogero è diventato vegetariano, dice, dopo aver lavorato per anni in un mattatoio) ma è tutto inutile. Non perché verrà ucciso, ma perché Calogero è davvero cambiato, e se si trova lì è perché pure lui è sotto protezione, ma in quanto pentito, e la polizia, per non smentirsi, ha combinato un pasticcio. La nuova vita del titolo in realtà riguarda lui più che il suo corregionale e vicino di stanza, perché sarà l'occasione per essere fino in fondo sé stesso, ad esempio ammettendo la propria omosessualità; ed è lui il vero bersaglio dei due sicari che vengono mandati dall'Isola a cercarlo nell'estremo NordEst dell'Italia. Pure dalla Sicilia giungono in visita ad Alfio la giovane moglie Lucia con la piccola Marcella, la figlia che non ha fatto in tempo a veder nascere e per la quale vuole un futuro migliore rispetto a quello di un mondo dove vige l'omertà, impersonata dalla consorte che si porta dietro il parentado di lei per convincerlo a ritrattare e tornare così a casa "dove tutto è stato sistemato". Il problema verrà risolto altrimenti, ma non è detto che anche per Alfio non inizi una nuova vita... Il film, che non ha certo avuto bisogno di grandi mezzi né di un battage pubblicitario a livello di altri che ne valgono un decimo, riesce a dire cose serie e anche drammatiche in modo leggero e mai banale tra l'ironico e il surreale, in forma favolistica, fornendo diversi spunti di riflessione nell'arco di soli 83', a dimostrazione che in Italia esistono eccome registi originali e fantasiosi in grado di fare buoni, anzi ottimi film senza tirarsela, dei quali un operatore, montatore, documentarista, quindi uomo di cinema e TV a tutto campo come Davide Del Degan è un esempio da manuale. Perfetta anche la scelta degli interpreti, con la felice e classica contrapposizione anche fisica fra i due personaggi principali, i Sussi e Biribissi della situazione (per rimanere in ambito triveneto), la solare Katarina Čas nel ruolo di madre single e gestore del Paradise e la dolce Selene Caramazza in quello della dolce e remissiva (con la sua famiglia) Lucia; in più, il sempre bravo e versatile Andrea Pennacchi in quelli del commissario di polizia responsabile dei due disgraziati sotto protezione di chi non è in grado nemmeno di proteggere sé stesso.
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