domenica 31 marzo 2019

Kingdom / Agrupación Señor Serrano


"Kingdom" / Agrupación Señor Serrano di Àlex Serrano, Pau Palacios, Ferran Dordal. Con Diego Anido, Pablo Rosal, Wang Ping-Hsiang, David Muñiz, Nico Roig. Project Manager Barbara Bloin; musica Nico Roig; programmazione video Davi Muñiz; creazione video Vicenç Viaplana; modelli in scala Àlex Serrano e Silvia Delagneau; disegno luci Cube.bz; coreografia Diego Anido. Produzione Grec 2018 Festival de Barcelona, Teatros del Canal, Teatro Lliure, machester Home Theatre, Théâtre National Wallonie-Bruxelles, Groningen Grand Theatre, La Triennale di Milano/Teatro dell'Arte, CSS Teatro stabile d'innovazione del FVG, Teatro Stabile del Veneto, Romaeuropa Festival.
Al Teatro PalaMostre di Udine per CSS Teatro Contatto
Un felicissimo ritorno, quello del formidabile collettivo catalano a Udine, che pregustavo da due anni, quando il loro A House in Asia mi aveva folgorato: una rivelazione. Questo nuovo spettacolo, presentato la scorsa stagione, ne è all'altezza a conferma, se fosse stato necessario, dell'affiatamento, della coerenza e della creatività di questa vera e propria comune di eclettici artisti che ha la propria base d'azione a Barcellona. Stavolta è il turno della storia della banana come parabola per leggere il sistema capitalistico, una storia tutta americana che parte dal 1899 quando Minor Cooper Keith fondò la United Fruit Company: allora nessuno in quello che si definisce Occidente aveva mai visto una banana, mentre trent'anni dopo il frutto era già diventato quello che è ora, ossia il re de supermercati, quello che costa meno e si trova ovunque nell'orbe terracqueo. Cos'era accaduto, nel frattempo? Tante cose, oltre al controllo del Centro e Sud America dove le banane sono prodotte, ma soprattutto l'inizio della manipolazione sistematica delle menti e lo sviluppo del mito del continuo progresso e miglioramento da un lato, ma anche la propalazione di simboli macho dall'altro attraverso la pubblicità e la trasformazione finale dell'uomo in macchina da consumo e il racconto ossessivo che stiamo bene, nonostante qualche crisi "passeggera" (a scadenza regolare e con modalità che si ripetono identiche nel tempo, nel 1929 come nel 2008, e ci siamo ancora nel mezzo). Agrupación Señor Serrano riesce a comunicare il proprio messaggio dissacrante e lucido usando magistralmente ogni mezzo espressivo utile allo scopo, spaziando dall'artigianato d'autore per la creazione dei modellini in scala che poi vengono filmati con modernissime telecamerine per la produzione e il montaggio in presa diretta di video che vengono proiettati su un telo a fondo scena assieme a filmati di repertorio o tratti da pellicole d'epoca (in questo caso King Kong e le piantagioni della Chiquita in Costarica, laddove nello spettacolo precedente si trattava di Moby Dick e delle cariche del 7° Cavalleggeri, altri miti yankee) i quali si integrano con le esibizioni musicali e vocali degli interpreti: questa volta c'è anche un rapper cinese di cui non occorre capire la lingua, a prescindere dal fatto che la traduzione in italiano scorre sullo schermo, per comprendere il senso di ciò che dice e canta. Tutti bravissimi, comunque, compreso un gruppo di culturisti che si aggiunge ai cinque performer nel finale di 65' serrati, sincopati, colorati, irriverenti e una chiusura letteralmente scoppiettante: un successo trionfale. Ancora una volta, raccomando vivamente di non lasciarsi sfuggire questo spettacolo se si ha la fortuna che capiti nei propri paraggi. 

Nessun commento:

Posta un commento