giovedì 7 marzo 2019

Congiuntivite / La Buona Scuola


Da Repubblica, organo ufficiale del Partito Pro-TAV e di quello sedicente Democratico in particolare di lunedì scorso: La prima mossa di Nicola Zingaretti, da neo segretario del Partito democratico, è quella di andare a Torino "per dare una mano a Sergio Chiamparino sulla Tav". Del resto aveva già annunciato ieri che tra i primi impegni in agenda ci sarebbe stata la visita ai cantieri dell'Alta velocità Torino-Lione, uno tra i principali temi di scontro all'interno del governo gialloverde. E ha da tempo fatto capire quale sia il suo orientamento: la Tav si deve fare. Dove il madamino di rinforzo giunto da Roma, appena uscito vittorioso con un plebiscitario 66% dalle primarie, che nonostante il trionfalismo dei mezzi di informazione nostrani hanno pure hanno registrato il record negativo di votanti da quando questo metodo demenziale di scegliersi un segretario è stato introdotto, tanto per scopiazzare (male) i caucus americani (che sono tutt'altra cosa), è incappato in un primo incidente grammaticale che ha fatto scompisciare dal ridere, ma anche scuotere la testa rassegnata, quella parte, minoritaria in questo Paese, che è ancora grado di usare correttamente il congiuntivo e mettersi così all'altezza di quell'altro massacratore recidivo della lingua italiana che è il vicepresidente del Consiglio Di Maio, confermando così la scarsa confidenza con l'idioma natìo, che già aveva dimostrato in un'altra recente occasione. E questo benché l'uomo sia uno "studiato", come direbbe lui. Questo il PD Nuovo del Nuovo Segretario: non che mi aspettassi qualcosa di diverso dal Governatore del Lazio, da sempre un ma-anchista indecisionista di scuola veltroniana, che ciancia di lavoro come urgenza nazionale chiedendo di sbloccare i cantieri in Val Susa per far passare il TAV (che è acronimo maschile e non femminile, cosa che i pennivendoli di regime per lo più ignorano), con decine di impianti di ogni genere che chiudono o trasferiscono le produzioni all'estero mentre quelli notoriamente nocivi che andrebbero fermati una volta per tutte, come l'ILVA di Taranto e decine di inceneritori inquinanti restano tranquillamente in funzione continuando a far danni; una sua presenza sarebbe stata per esempio significativa nella Piana di Gioia Tauro, dove da decenni sgobbano come schiavi migliaia di lavoratori immigrati "neri e al nero" e dove stanno attualmente sgomberando la vergognosa baraccopoli-ghetto di San Ferdinando (e al suo posto ne sta immediatamente sorgendo un'altra), o nel Ragusano, o in Puglia, ma pure nella progredita e progressista Emilia ex rossa o nelle campagne lombarde; però fra i tre candidati mi sembrava l'unico accettabile, considerando il livello degli altri due concorrenti, sempre ad avere lo stomaco di recarsi ai gazebi a votare. Cosa che mi ripugnerebbe, a meno di non recarmi, come ero tentato di fare già nel 2012 alle "Primarie di coalizione" e sostenere Renzi, con la certezza che fosse la garanzia per una definitiva deflagrazione di questo partito inutile e nocivo.

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