sabato 16 marzo 2019

The Day After / Greta dice...


Non mi stupisce che, con il gigantesco battage pubblicitario che l'ha preceduto, il primo Sciopero mondiale per il clima tenutosi ieri, e che ha interessato giovani studenti a tutte le latitudini, in buon numero bambini delle elementari e adolescenti delle medie, estensione a livello planetario dei venerdì di protesta della sedicenne svedese Greta Thunberg (da notare l'originalità del giorno prescelto, guarda caso quello che precede il fine settimana consacrato al tempo libero, da trascorrere possibilmente a fare shopping nei centri commerciali o in pellegrinaggio su quattro ruote o perfino in pullman organizzati in remoti outlet di provincia) abbia avuto un notevole successo di partecipazione ovunque, tranne, pare, che in Grecia: lì, come ha notato qualcuno, a rendere tutti austeri ed ecologisti ha provveduto la Troika. Così come non è stato per nulla inaspettato scorgere ieri mattina solerti madamine intente a dirigere le operazioni perfino nella piazza principale di una cittadina di 12 mila abitanti come quella in cui risiedo. Detto questo, non ho nulla contro una presa di coscienza in senso ecologico da parte dei più giovani, del resto è su di loro e i loro figli che si scateneranno gli effetti del disastro ambientale innescato dalla generazione di cui faccio parte in nome di un presunto progresso basato sull'aumento della produzione di merci spesso inutili e impossibili da smaltire se non con processi fortemente inquinanti e misurato in termini di PIL (che fosse una follia perversa l'aveva già detto 50 anni fa Robert Kennedy, che tre mesi dopo aver pronunciato un famoso discorso al riguardo fu assassinato). Però alcune domande credo sia il caso di porsele. Per cominciare, da dove spunta il personaggio, al centro di una campagna mediatica con pochi precedenti, dall'aspetto vagamente inquietante, fra le gemelle di Shining e Pippi Calzelunghe? Di cui si sottolinea, furbescamente, che sia affetta dalla Sindrome di Asperger, così da renderla inattaccabile pena l'accusa di discriminazione già pronta all'uso. Com'è che quando, quasi una ventina di anni fa, tra Seattle e Genova un movimento internazionale diceva le stesse cose, ma in maniera più strutturata e radicalmente critica nei confronti del mantra della Globalizzazione presentata come un approdo inevitabile e perfino auspicato, il Sistema e i suoi scagnozzi si sono scatenati a reprimerlo con una brutalità senza precedenti dal 1945, almeno qui in Italia, mentre adesso ascoltiamo i peana dell'informazione pressoché all'unisono e Greta Thunberg viene invitata alle sedute della Conferenza sul Clima dell'ONU di Katovice (qui tenne il discorso che ha dato il via alla sua notorietà su scala mondiale); a quelle dell'altrimenti blindato Forum Economico di Davos (amena località dei Grigioni da cui bisogna stare alla larga per un raggio di una quindicina di chilometri nei giorni in cui si svolge); ossequiata perfino con il baciamano

dalla più alta carica dell'UE a Bruxelles e, da ultimo, proposta come candidata al Premio Nobel per la Pace, invero alquanto sputtanato (e qui viene in mente Malala, sulla cui figura è stato montato a suo tempo un caso mediatico che costituisce un istruttivo precedente)? Com'è che ha già pronto un libro scritto a otto mani in famiglia con mamma, papà e sorella, che in Italia uscirà in maggio e verrà pubblicato, ma guarda un po', da Mondadori (leggi Berlusconi, noto ecologista)? Infine, come non pensare male quando politici come Zingaretti dedicano alla ragazzina svedese la propria elezione a segretario di partito e al contempo, come tale, il primo discorso pubblico lo tiene davanti ai cantieri del TAV a sostegno di un'opera inutile quanto disastrosa per il territorio e altamente inquinante, accodandosi al resto dell'establishment sostenuto dagli stessi trombettieri dell'informazione (Stampubblica e CorSera in testa) che ora inneggiano a Greta? Anche qui abbiamo il precedente di Bersani, che si intestò la vittoria al referendum sull'Acqua Bene Comune del 2011 che il suo partito aveva osteggiato fino al giorno prima (gli esiti del quale, peraltro, i governi che appoggiò e di cui fece parte affossarono sistematicamente), o quelli dei due Mattei, Salvini e Renzi, entrambi prima contro il TAV e poi a favore, stessa identica posizione che tennero sugli inceneritori, il cui numero venne incrementato fino al punto di definire "strategico" lo smaltimento dei rifiuti con questa modalità fortemente nociva proprio dal  decreto SbloccaItalia del 2014 di renziana memoria (e che il governo attuale, nonostante le promesse in proposito, non ha a sua volta ancora provveduto a revocare). Insomma: a pensar male (del prossimo) si fa peccato, ma si indovina. Non lo dico io ma nemmeno Andreotti, come pensano i più: la citazione è di Papa Ratti, Pio XI. Attualissima. Specie quando la manipolazione e la strumentalizzazione sono in agguato e stanno già operando. 

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. 1. agevolo la ricostruzione della nascita del fenomeno Greta pubblicata su La Verità e ripubblicata su Dagospia: merita una lettura perché chiarisce come oggi, grazie al WWW e ai social, sia possibile costruire da zero una mitologia il cui danno più devastante è l'inquinamento a lungo termine della memoria collettiva, soprattutto se bersaglio del racconto mitologico sono le menti di giovani e bambini pieni di fiducia negli adulti che li plasmano:
    http://m.dagospia.com/dietro-la-thunberg-si-muove-una-societa-che-vuole-diventare-la-tripadvisor-dell-ambientalismo-198382
    2. la bimba treccioluta è diagnosticata Asperger con sindrome OCD, cioè Sindrome Ossessivo Compulsiva, spesso presente negli Asperger.
    La cosa che dovrebbe turbare, oltre a quella da te indicata di renderla immune da ogni critica pena il venir tacciati di razzismo, è che la sindrome OC per qualunque altro umano sul pianeta costituisce lieve handicap, non grave ma certo ostacolo in alcune professioni e da tenere sotto controllo in alcune circostanze, a volte anche in modo farmacologico. Nel caso di Greta, la sua ossessione per il clima assume valore positivo al punto da farla assurgere a simbolo delle giovani generazioni fregate del diritto al futuro da genitori ignoranti (è andata così bene con la criminalizzazione dei padri sulla questione lavoro/pensioni, che sul clima la strada è tutta spianata e in discesa), e di di frusta decorativa sulle responsabilità dei potenti.
    I quali ne abusano a piene mani, onorandosene come fosse un cameo da mettere sul petto invitandola a consessi internazionali dai quali sono banditi critici e menti pensanti, ben sapendo che quanto dice non avrà conseguenze se non tali da poter essere usate, facendone altro business finto ambientalista, contro tutti gli altri umani.
    Ai quali, ad esempio, si potrebbe di qui a breve razionare l'acqua mettendogliela giù sulla salvezza del clima e tassandone i consumi, così come potrebbero arrivare a tassare le ombre dei pini in giardino o i cc di pioggia raccolta per bagnare i gerani (in alcuni stati americani già è vietato raccogliere l'acqua piovana in quanto non purificata e quindi potenzialmente pericolosa per la salute, per dire...)

    RispondiElimina