martedì 4 novembre 2014

Ritorno a l'Avana

"Ritorno a l'Avana" (Rétour à Ithaque) di Laurent Cantet. Con Isabel Santos, Jorge Perugorría, Fernando Hechevarria, Néstor Jiménez, Pedro Julio Díaz Ferran. Francia 2014 ★★★½
Su una terrazza che si affaccia sul Malecón dell'Avana dalle ultime propaggini del quartiere residenziale del Vedado, si ritrovano cinque amici tra i 50 e i sessant'anni, rappresentanti della prima generazione "revolucionaria natíva", come si direbbe in tempi di 2.0, ossia nata dopo l'avvento del Castrismo a Cuba, per festeggiare il ritorno di uno di loro, Armando, dopo 16 anni di "esilio" a Madrid. Bevono, cenano, ballano, bevono, chiacchierano, ricordano il passato quando, pieni di ideali, erano convinti di stare dalla parte giusta, ingranaggi necessario di un processo che avrebbe dovuto cambiare, assieme all'uomo, il corso della storia e lo confrontano con quel che ne è stato delle loro vite e con la situazione attuale. Una generazione, la mia, che ha fatto in tempo, anche ai Tropici, a essere coinvolta, da adolescente, dall'ondata dei movimento del '68 e dintorni, e che a Cuba ha vissuto nel pieno del proprio vigore il "Periodo Speciale", mentre da noi era stata annichilita, all'altezza dei trent'anni, dagli orripilanti anni Ottanta che sarebbero stati i prodromi del merdaio attuale. Si rivanga il passato, i motivi per cui Armando rientra solo ora, mentre non lo aveva fatto quando la moglie, colpita da un cancro, stava morendo, e lo fa per restare, mentre altri se ne andrebbero se appena potessero. E' un film molto francese, e dunque molto, anzi: soltanto parlato, scritto dal regista assieme al romanziere cubano Leonardo Padura, che fa capire molto bene le dinamiche che hanno portato a decisioni individuali non scontate e segnato i destini, nonché il ruolo nella realtà cubana (e, nel caso di Armando, nel Paese dell'esilio) della parte più intellettuale di quella generazione. Se vogliamo, una specie di Grande Freddo ai Tropici che ha come protagoniste persone che hanno dieci anni di più di quelle descritte ai tempi nel film di Lawrence Kasdan, di ottimo livello grazie anche a degli interpreti estremamente credibili ed efficaci. Raccomandato a chi parla di Cuba a sproposito, in un senso o nell'altro. 

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