Giunto ormai nudo vicino alla meta, ossia la propria quanto mai necessaria dissoluzione, è per certi versi ammirevole la pertinacia con cui il ceto politico italiano persevera nello sforzo di smerdarsi ogni di giorno di più, quasi a dimostrare che il fondo del barile non è ancora stato raschiato e che è sempre possibile fare di peggio pur di mantenersi a galla. Vent'anni di berlusconite hanno fatto scuola, e l'informazione cloroformizzata il resto, per cui vale la massima milanese "Se la và... la g'ha i gamb!", tradotto: "se cammina ha le gambe". Per la serie: buttiamola lì, spariamola grossa, se nessuno se ne accorge, bene; altrimenti ci tiriamo indietro ma intanto il seme l'abbiamo sparso e prima o poi qualcosa germoglierà. Questo vale ancora di più con l'ultimo esecutivo, alla cui guida siedono due democristiani di stirpe dorotea, specializzati nell'arte dell'annuncio e del rinvio nel segno dell'andreottiano tirare a campare. E' questo il senso delle due proposte che hanno tenuto banco per mezza giornata scatenando un finto putiferio che fa sospettare l'uso, tanto per cambiare, di armi di distrazione di massa: il disegno di legge Finocchiaro-Zanda che esclude dalle elezioni i movimenti che non abbiano personalità giuridica e non si strutturino, in sostanza, come partiti (cfr M5S), e quello che in quanto a indecenza gli fa il paio, presentato dal senatore Compagna, per il dimezzamento delle pene per concorso esterno in associazione mafiosa (cfr Dell'Utri); quest'ultimo prontamente ritirato, il primo pure, ma forse no, proseguendo con la grottesca pantomima del tira e molla. A dimostrazione che il PdL è un comitato d'affari colluso con la mafia quando non sua diretta espressione, e il PD, e in particolare la sua componente maggioritaria, di provenienza PCI, interprete dell'autoritarismo di cui sono intrisi quasi tutti i movimenti politici sorti in Italia, e da cui non è esente nemmeno l'ultimo nato, il Movimento Cinque Stelle, espressioni insomma di un eterno fascismo declinato sotto varie forme che è l'unico, originale e ineliminabile marchio di fabbrica di questo Paese.
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