martedì 14 maggio 2013

Confessions

"Confessions" (Kokuhahu) di Tetsuya Nakashima. Con Takaku Matsu, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Masaki Okada, Yoshino Kimura, Ai Hashimoto. Giappone 2010 ★★★★
Premiato con il Black Dragon Audience Award all'edizione di due anni fa del Far East Festival di Udine e messo in circolazione dalla Tucker Film, benemerita casa produttrice e distributrice friulana, è un film che è inutile, prima ancora che arduo, far rientrare in un genere; lineare nella sua complessità; di alto livello tecnico e con aspetti spettacolari e che non può lasciare indifferenti. Colpisce la sottigliezza con cui Nakashima riesce a trattare temi difficili e contraddittori quali l'alienazione di una società competitiva come quella giapponese, il suo sistema scolastico, il bullismo, l'indifferenza apparente e i turbamenti di adolescenti disadattati, "bruciati" così come lo sono gli adulti nel loro ruolo di insegnanti. Il tutto nel racconto a più voci, le "confessioni" del titolo, del folle omicidio di una bambina di quattro anni, ritrovata nella piscina della scuola dove insegna la madre, Moriguchi, una bravissima Takaku Matsu, da parte di due suoi allievi, e nella fredda vendetta di lei, che arriva con astuzia e intuito psicologico là dove non può arrivare la legge. Non ha senso raccontare la trama, che pure è lineare e semplice, ma vale la pena vedere con quali colpi di scena ed effetti spiazzanti riesce a svolgerla il regista, tenendo sempre all'erta l'attenzione sia con artifici formali, mai però gratuiti, sia scandagliando nelle sfaccettature sempre diverse che emergono nel dipanarsi della matassa, avanti e indietro nel tempo, fino a un'esplosione finale di grande impatto visivo che mi ha ricordato quella di Zabriskie Point (su musica dei Pink Floyd). Un film spiazzante, che va fatto sedimentare un po' prima di apprezzarlo pienamente. 

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