Nagatomico
Avevo scritto l'altroieri, dopo l'infelice prestazione contro il CSKA, che non mi aspettavo più di cinque punti nelle quattro partite successive: stasera ne sono già arrivati tre, con la più titolata delle formazioni da affrontare. E' uno di quei casi in cui non si riesce a capire se la vittoria si stata più merito della Beneamata o della pochezza degli avversari: la Fiorentina, pur sovrastante fisicamente, è sembrata messa peggio di noi e le mancavano giocatori fondamentali come Jovetic, Cerci e Montolivo mentre nell'Inter rientravano Maicon e Lucio, con l'esclusione provvidenziale di Ranocchia e Chivu, e la differenza in difesa si vedeva subito. La bella sorpresa sulle fasce: su quella destra impazzavano e di intendevano alla perfezione Maicon e Faraoni, ancora una volta il migliore in campo, veloce, attento, e anche vicino al gol; su quella sinistra bene Coutinho, finalmente messo sull'esterno e non dietro le punte, supportato dall'indomabile Nagatomo. Il problema sono le punte: due centravanti simili che non essendo in forma (sconcertante lo stato di Milito) non si coordinano, finendo di muoversi all'unisono pestandosi i piedi. In questa ottica il rientro di Forlan e il suo utilizzo in coppia col più dinamico dei due paracarri visti ultimamente in attacco è fondamentale. Pazzini almeno ci ha provato: innescato al 4' da un felice lancio di Coutinho, il suo tiro è stato neutralizzato da Boruc. Durante tutto il primo tempo la partita è stata abbastanza equilibrata e gradevole, sbloccandosi solo al 41' quando su cross di sinistra di Coutinho Natali si impappinava permettendo un non facile tocco sotto di Pazzini che evitava l'uscita di Boruc infilando la rete: urlo liberatorio dei non numerosissimi beneamanti presenti, che da tempo immemore non vedevano segnare un nostro attaccante di ruolo. Quanto al risultato, la partita si chiudeva su una'altra incertezzadifensiva dei viola, questa volta al 4' della ripresa, quando Pasqual respinge addosso al sempre caparbio Nagatomo, che di carambola entra quasi in porta con la palla: gol meritato quello di Yuto, perché se non sarà un gioiello di tecnica (ma non così scarso) sopperisce abbondantemente con l'impegno, il dinamismo e la generosità: sicuramente un acquisto più utile, effettuato il gennaio scorso, rispetto ai vari Álvarez, Zarate (entrato nel finale: inguardabile) e l'ormai negletto Jonathan. La partita si chiudeva qui, perché la reazione della Fiorentina era poca cosa, ma Pazzini faceva in tempo a mangiarsi altri due gol fatti nel finale: nella prima occasione, al 32', errore doppio, con Muntari (entrato al posto di Coutinho) che calciava malamente fuori a botta mentre Pazzini non riusciva ad arrivarci, a portiere battuto; la seconda, sempre su assist di Muntari, al 40'. Ecco. non mi è piaciuto che parte del pubblico beccasse il ghanese ogni qualvolta toccava palla: reduce da un lungo inforunio, è un altro che non avrà i piedi fatati, ma polmoni d'acciaio sì: è bene non scordarsi che il boun Mou lo utilizzava spesso quando c'era da dare nerbo a centrocampo, e fino a prova contraria ci azzeccava spesso. Qualcosa di più di un brodino, questa volta: se usciremo indenni a Genova nel recupero di martedì e le prossime due a Cesena e col Lecce a San Siro dovessero portare altri sei punti, l'inseguimento del terzo posto finale (francamente l'unico obiettivo ragionevolmente plausibile in campionato) potrebbe essere avviato con qualche possibilità di riuscita.
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