Diego Alberto Milito dopo aver centrato la traversa in INTER-CSKA
Siccome ieri sera avevo amici a cena, ho seguito soltanto di sguincio l'ultima, platonica partita del girone di qualificazione di Champions League che vedeva la Beneamata, già qualificata al primo posto per gli ottavi, impegnata nella platonica partita contro il CSKA Mosca: quanto mi è bastato per constatare quanto già sapevo sulle condizioni penose dei nerazzurri e l'avventatezza del nuovo tecnico che, in un incontro che poteva essere considerato come un utile test-allenamento per le seconde file, non ha praticamente effettuato turn over salvo che per il portiere, in particolare insistendo sul trio di seniores argentini, Samuel, Cambiasso e Zanetti. The Wall a serio rischio di reiterazione di infortunio, El Cuchu e El Tractor, peraltro i migliori in campo insieme al giovane Faraoni, a immagazzinare altro acido lattico nei muscoli, e questo in vista dei prossimi quattro impegni in dieci giorni: pura follia. Eppure quella dell'Inter è stata la miglior prestazione dal primo tempo con la Juventus in qua, ossia negli ultimi quaranta giorni: ha tenuto dignitosamente il campo nei primi 45', controllando agevolmente il CSKA, cui toccava fare la partita avendo la vittoria come unico risultato utile per avere la possibilità passare il turno. Missione alla fine compiuta, grazie alla pochezza dei nostri attaccanti e in particolare al tragico stato di forma del "Principe" delle nostre punte: dopo il fulmineo uno-due a inizio ripresa, con Cambiasso che pareggiava a stretto giro di posta il gol di Doumbia al 5', al 41' Milito, pessimo anche come uomo-assist, che spediva malinconicamente sulla traversa da due metri, inzuccando sgraziatamente di controbalzo un pallone d'oro ricevuto da Zanetti dopo una devastante discesa che tagliava come il burro la difesa del CSKA; nell'azione successiva i russi guadagnavano un corner e, di testa, non sbagliava invece Berezutski, che svettava in mezzo a una difesa immobile, regalando il passaggio di turno a una squadra già in procinto di entrare nel lungo letargo invernale del calcio russo grazie al pareggio per 0-0 tra Lille e Trabzonspor. Eppure a fine partita ho sentito un Ranieri ridanciano, soddisfatto dei progressi dei suo giocatori, complimentarsi con loro per il raggiungimento degli ottavi di coppa, pronto a minimizzare le difficoltà limitarsi a constatare che così va quando la palla non vuole entrare in rete. Fosse solo questo il problema: in queste condizioni, non mi aspetto più di cinque punti nelle prossime quatro partite.
Ho un padre e una sorella interiste che stanno cominciando a perdere la pazienza. L'involuzione di Milito ha dell'incredibile.
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