giovedì 1 novembre 2007

I triestini d'America

SANTA FÉ – Si sostiene in Friuli, terra di lavoratori indefessi, un po' maniacali e con la vocazione alla sofferenza e al lamento, con una malcelata invidia, che i triesitini siano i "californiani d‘Italia". Perché mentre il furlano lavora tutta la vita come un mûs (asino) per mettere i soldi in scarséla, innanzitutto perché non si sa mai, ma soprattutto per costruirsi prima una casa e poi passare tutti i propri fine settimana e le ferie per migliorarla, modificarla, aggiustarla, ristrutturarla (e la mujera sempre a tenerla pulita a specchio) e poi magari arriva pure il terremoto a tirargliela giù, il triestino, 'sto Giuda, 'sto fiol d’un can, passa la vita a spassarsela, a spendere a destra e a manca e a prendere il sole. Ed è assolutamente vero che discendenti di Maria Teresa e non a caso devoti all'imperatrice Sissi  la sanno lunga di come si stia al mondo e di come rendersi gradevole l’esistenza. E quando i raggi del primo sole primaverile scaldano le prime giornate di marzo, mezza città si precipita a Barcola e scaldarsi su pietre e cemento, per assorbire energia e riprendere vita, come i lucertoloni. In estate, poi, vanno al lavoro con sotto i vestiti il costume e durante la pausa–pranzo, invece di rovinarsi lo stomaco nelle paninoteche, se ne vanno al bagno, che non è quello dell'ufficio o di casa ma l'Adriatico. Gli argentini, almeno quelli che ho visto in questi giorni tra Rosario, che come dicevo ieri possiede chilometri di balnearios (a cui si alternano centri di pesca) e Santa Fé, dove sono arrivato oggi, sono uguali. Anche a Buenos Aires, durante i fine settimana, i parchi e i giardini (e non solo le piscine, che non mancano, o i centri ricreativi) anche in pieno centro sono popolati da persone normalissime che piazzano una sdraio nell'erba (l'ombrellone non viene preso neanche in considerazione) e magari si portano appresso una borsa frigorifera con qualche genere di conforto. Non pensate a certe scene che si vedono la domenica per esempio al Parco Lambro di Milano, con peruviani, equadoregni e filippini che si danno al pic nic, alla griglia e al pieno di birra (niente di male, in fondo: non hanno molte altre occasioni per stare insieme o divertirsi). Qui è una consuetudine dei quartieri abitati prevalentemente dal ceto medio. Sono curioso di andare a verificare la situazione domani a Paraná, dirimpettaia di Santa Fé, e particolarmente nota per la sua sonnolenza perché la maggior parte dei suoi abitanti si dedica, per l'appunto, all'abbronzatura. Anche Santa Fé, da quel poco che ho potuto veddere finora, è una città molto  vivibile, gradevole, ha circa mezzo milione di abitanti (la metà di Rosario) è però la capitale politica della Provincia omonima. Carlos (Lole) Reutemann, l'ex pilota di Formula Uno, il cavaliere delle piste in forza anche alla Ferrari, ne è stato un ottimo governatore dal 1991 al 1995 nelle file del Partito Giustizialista. Ora è semplice deputato del Frente para la Victoria, la formazione dei Kirchner. 

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