sabato 11 marzo 2023

Mixed by Erry

"Mixed by Erry" di Sydney Sibilia. Con Luigi d'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, Fortunato Ricciardi, Cristiana Dell'Anna, Adriana Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni e altri. Italia 2023 ★★★★

Prosegue felicemente il filotto di film sopra la media di questo inizio 2023: Sydney Sibilia, che mi aveva un po' deluso con il suo ultimo Rose Island, anche qui si rifà a una storia vera, per quanto romanzata, già proposta in libro dalla musicologa Simona Frasca, qui anche nella veste di sceneggiatrice assieme ad Armando Festa e allo stesso regista che, essendo campano, si muove più a suo agio in una realtà che conosce meglio di quella romagnola. Protagonisti sono i fratelli Frattasio: Peppe, quello con lo spirito imprenditoriale, abitualmente contrabbandiere; Enrico, quello timido, che lavora in un negozietto di dischi e sogna di fare il DJ e Angelo, quello prestante, pronto, se necessario a menare le mani e "risolvere i problemi". Siamo a metà degli anni Ottanta e i tre, di età compresa fra i 18 e i 24 anni, vivono a Forcella e sono in qualche modo figli d'arte: nel tempo libero aiutano il padre a riempire di un intruglio prodotto in casa bottiglie di Jack Daniels che vende a prezzo d'occasione in un baracchino nei pressi di Napoli Centrale, in Piazza Garibaldi. E' Enrico al centro della vicenda perché, mentre non ha né il fisico né la la presenza per stare al mixer e scatenare la folla in pedana, la sua passione per la musica e un fiuto infallibili per generi e interpreti che avranno successo lo portano a preparare delle compilation per gli amici e i clienti più fedeli; da lì il passo successivo, quando il proprietario chiude l'attività per ritirarsi in pensione lasciandogli in eredità dischi e strumentazione di base, è riversarle su cassette e venderle. Visto il successo immediato, ottenuto "a strozzo" un prestito ragguardevole per acquistare apparecchiature per la duplicazione, l'attività si estende, l'affare diventa grosso, il prestito rientrato e la produzione cresce a livello industriale sotto l'etichetta Mixed da Erry e, di fatto, diventano la prima casa discografica italiana inondando il mercato prima napoletano, poi del Sud e quindi dell'intero Paese, capaci di mettere in vendita perfino le compilation del Festival di Sanremo quando questo è ancora in corso, fino a fare un contratto in esclusiva con una multinazionale con sede a Milano per la fornitura in esclusiva di cassette in numero da centinaia di migliaia. Il paradosso è che i primi pirati discografici in grande stile vengono copiati a loro volta, tanto che sono costretti a garantire le loro cassette come "falsi autentici". La loro attività, a tutta evidenza illegale, non sfugge alla Guardia di Finanza che però per un bel po' non ci si raccapezza, anche perché è organizzata scientificamente e avviene con la complicità e copertura della gente che abita il rione e perché impiega molte persone che erano occupate nel campo del contrabbando delle sigarette, andato nel frattempo in crisi e il film, per quanto metta in evidenza i lati divertenti e a tratti grotteschi della vicenda, non nasconde la contiguità con i traffici camorristici, anzi: siamo proprio nel periodo in cui raggiunge il massimo della ferocia la guerra delle "famiglie" vecchie e nuove; ma è anche la Napoli di Maradona, di Troisi e di Pino Daniele, quella creativa della musica e del teatro, la metropoli (a mio parere l'unica città italiana per cui  questa definizione sia calzante) contraddittoria dove succede tutto e il contrario di tutto e la realtà supera sistematicamente e di gran lungo la fantasia, una città di paradossi ma dalla fantasia, capacità di adattamento e vitalità e insopprimibili. Un capitano della Finanza, incattivito e roso dall'invidia, li prende di mira e li segue fino a Sanremo cercando invano di scoprire chi sia la "talpa" che fornisce ai Frattasio le registrazioni del Festival, ma verranno incastrati per altre irregolarità e per le soffiate del loro socio milanese (Gifuni, sempre un grande) in cambio di immunità. Gli altri interpreti, poco noti al grande pubblico, sono tutti perfetti nella parte, la pellicola girata con gran ritmo, ironia e i guizzi molto poco convenzionali che caratterizzano la migliore produzione di Sibilia, a cui l'immaginazione non manca, come anche la capacità di raccontare storie. Una commedia ben riuscita che al contempo è testimonianza grazie a un tuffo in un passato recente che è vivo ancora nella memoria di molti ma che, visto da oggi, sembra un'epoca remota, dove succedevano davvero cose che oggi non sarebbero neppure immaginabili, tanto si è impoverita la nostra esistenza binaria e digitalizzata.

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