lunedì 30 gennaio 2023

Io vivo altrove!

"Io vivo altrove!" di Giuseppe Battiston. Con Giuseppe Battiston, Rolando Ravello, Teco Celio, Diane Fleri, Ariella Reggio, Alfonso Santagata e altri. Italia, Slovenia 2023 ★★★=

Un altro attore, dopo Louis Garrel con l'ottimo L'innocente, che si cimenta dietro (oltre che davanti) alla macchina da presa, e questa volta si tratta dell'esordio come regista per Giuseppe Battiston, qui pure sceneggiatore, assieme a Marco Pettenello, oltre che interprete nonché produttore di un film meno riuscito di quello del collega francese ma comunque dignitoso. Liberamente tratto da Bouvard e Pécuchet, romanzo incompiuto di Gustave Flaubert, Io vivo altrove è sostanzialmente un inno all'amicizia tra due uomini di mezza età, gentili, ingenui e piuttosto imbranati, conosciutisi per caso a un raduno di fotoamatori, che in comune hanno il nome, Fausto, e il fatto di risultare un po' fuori dal mondo, uno un bibliotecario rimasto vedovo che vive di ricordi (Battiston), l'altro (Rolando Ravello) un perito elettronico che vive ancora con la madre (la grande Ida Marinelli, in alcuni camei preziosi) i quali, per via di un'improvvisa eredità del primo Fausto, il rustico con del terreno appartenuto alla nonna in quel di Valvana, immaginario paesino del Friuli profondo e sconosciuto ai più, lasciano Roma, dove abitano, per inventarsi una nuova esistenza, da autosufficienti. Nonostante l'entusiasmo da neofiti, nonché la presunzione e il velleitarismo tipici degli inurbati, convinti al massimo di poter imparare qualcosa da manuali per il fai-da-te quando non da quelli "motivazionali", si ritroveranno presto a fare i conti con la realtà: tra i burberi locali che, quando non li ignorano, li trattano da mona, quali in effetti sono, e il sistematico fallimento di tutte le loro iniziative più o meno imprenditoriali, comprese quelle per rendere vivibile e vagamente funzionale la casa in cui abitano. Ne succedono di tutti i colori ma i due non deflettono perché, in sostanza, come recita il titolo, i due Fausto, una "strana coppia" sui generis (e, per una volta, non sospetta di omofilia) "vivono altrove", in una dimensione diversa da quella quotidiana, dove tutto è possibile, anche dialogare con chi non c'è più, oppure, se si preferisce, vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e un futuro possibile. Una fiaba, insomma, di tipo "morale", se vogliamo, ma non moralista, che racconta di come sia preferibile un'esistenza fuori dagli schemi pur di rendere sopportabile un'esistenza colpita da disgrazie (per il primo Fausto) o mai completamente sbocciata perché vissuta nell'ombra altrui: in sostanza, c'è salvezza nella fantasia o, detto altrimenti, nella capacità di sognare. Battiston nel suo Friuli si muove a proprio agio, giocando in casa, come già era successo a suo tempo con Zoran, di cui Io vivo altrove! ricorda diversi aspetti, e la fiaba ha una sua dolcezza malinconica, senza tempo e quel tanto stralunata da renderla gradevole: nonostante ciò mancano quel brio, quella spontaneità e, forse, quel po' di cattiveria (pur non essendo il film eccessivamente sdolcinato) per centrare il bersaglio. Sono certo che il buon Beppe possa fare di meglio e di più.

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