giovedì 19 gennaio 2023

Grazie ragazzi

"Grazie ragazzi" di Riccardo Milani. Con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Sonia Bergamasco, Gerhard Coloneci, Giacomo Ferrara, Bogdan Ioardachiu, Andrea Lattanzi, Vinicio MarchioniGiorgio Montanini, Nicola Rignanese e altri. Italia 2022 ★★★1/2

Una commedia ben girata e ben interpretata, cui non nuoce il fatto di essere l'adattamento del francese Un Triomphe di Emmanuel Courcol del 2020, a sua vota ispirato a una storia vera, accaduta una quindicina di anni fa a un attore svedese in disgrazia, a cui era venuta l'idea di far recitare Aspettando Godot a un gruppo di carcerati, "perché nessuno meglio di chi sta dietro le sbarre sa cosa significhi aspettare". E' la stessa che viene ad Antonio Cerami (ma potrebbe anche chiamarsi Albanese come l'interprete, tanto sarebbe plausibile, conoscendo il personaggio), un attore che da tre anni non calca il palcoscenico e che sbarca il lunario doppiando film porno, il quale grazie al più fortunato (e anche stronzo) amico e collega con cui aveva iniziato la carriera, Michele (Fabrizio Bentivoglio), attualmente titolare di un piccolo e raffinato teatro a Roma, ha trovato un incarico precario presso il carcere di Velletri: una serie di lezioni di recitazione a cui partecipano soltanto 5 detenuti su alcune centinaia, un'iniziativa lanciata dal Ministero della Giustizia a cui la direttrice dell'istituto aderisce senza molta convinzione; meno ancora ne hanno i secondini, per i quali qualsiasi speranza di "redenzione" di quelli che rimangono comunque dei delinquenti è campata per aria. L'incontro col gruppo di galeotti però riempie d'entusiasmo Antonio, che si impunta di far mettere in scena alla sua estemporanea compagnia nientemeno che il capolavoro del teatro dell'assurdo di Samuel Becket, lo stesso che aveva decretato il successo suo e di Michele venticinque anni prima. Ci vorranno due mesi di prove, tra alti e bassi e mille peripezie, che non mancano di far cogliere alcune dinamiche tipiche della vita in galera, coronate da un successo inaspettato, tanto che la direttrice cambierà idea e il composito gruppo di attori, caratterizzato con grande capacità di immedesimazione dall'ottimo cast (lascia soltanto perplesso la dizione quasi robotica di Sonia Bergamasco, che pur essendo milanese, pare più slava di quella della Bobulova), andrà in tournée a rappresentare lo spettacolo prima nelle carceri di mezza Italia e infine proprio nel teatro-gioiellino di Michele, con tanto di presenza delle Alte Autorità: ci scapperà la sorpresa, il colpo di scena, per niente buonista e consolatoria, in linea con la scelta di Milani di girare sì una commedia, divertente ma al contempo profondamente umana e, direi, umanista, senza concedere nulla al piagnisteo e al moralismo ipocrita, e già solo per questo gli va reso merito. Un buon film, senza dubbio. 

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