"Monaco - Sull'orlo della guerra" (Munich: The Edge of War) di Christian Schwochow. Con George MacKay, Jannis Niewöhner, Jeremy Irons, Alex Jennings, Ulrich Matthes, Sandra Hüller, August Diehl, Liv Lisa Fries, Jessica Bron Findlay, Anilj Mohindra e altri. GB 2021 ★★★+
Adattamento dell'omonimo romanzo dell'inglese Robert Harris, già giornalista della BBC e autore di bestseller da cui sono stati tratti film di successo come Fatherland, Archangel, Il Ghostwriter, L'uomo nell'ombra fino al recente L'ufficiale e la spia, gli ultimi due diretti da Roman Polanski, disponibile su Netflix, è un film ben fatto, molto britannico, ispirato a personaggi reali e ambientato (tra l'altro con grande cura dei dettagli) in un momento storico ben preciso: la Conferenza di Monaco tenutasi il 29 e 30 settembre del 1938 (e i frenetici giorni che la precedettero) che sancì l'accordo fra Hitler, Chamberlain, Mussolini e Deladier che permise alla Germania l'annessione di vasti territori della Cecoslovacchia (i Sudeti, abitati prevalentemente da tedeschi) senza che nelle trattative fosse coinvolto un solo rappresentante del Paese interessato, per quanto fosse alleato di Gran Bretagna e Francia, e che, in nome della controversa politica dell'Appeasement, consenti di rinviare, peraltro di un solo anno, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale (e forse permise, almeno ai britannici, di prepararsi ad affrontarla e resistere fino all'intervento dell'URSS da una parte e degli USA dall'altra). Ma questa è storia, mentre nel film viene raccontata la vicenda di due amici, che si conoscevano dai tempi in cui, fino a sei anni prima, studiavano entrambi a Oxford: l'inglese Hugh Legat, divenuto funzionario a Downing Street, e Paul von Hartmann, finito nel corpo diplomatico tedesco ed entrato a far parte di un circolo di resistenti al regime. Quest'ultimo entra in possesso di un documento segreto che prova le vere mire espansionistiche del Führer e le sue intenzioni di dominio sull'Europa e farà di tutto per farli avere al primo ministro inglese, in modo che eviti di firmare patti col dittatore tedesco e incoraggiare così una rivolta contro di lui che è nell'aria, perché anche in Germania si vuole evitare la guerra a cui sicuramente porterà la sua folle volontà di dominio. Per farlo, riesce a fare in modo che sia lui sia il suo vecchio amico (con cui c'era stata una rottura per motivi politici nel 1932, quando Hugh fu suo ospite in vacanza proprio a Monaco) facciano parte delle rispettive delegazioni. La storia si fa intricata e avventurosa e non sto nemmeno a riassumerla, e al di là degli aspetti romanzati e alcuni francamente poco credibili, la trama sta comunque in piedi e il racconto procede spedito e coinvolgente, come nei migliori film di spionaggio e d'azione. La tensione non manca, come nemmeno i colpo di scena, né il lato mélo ma senza esagerare: rimane un film sobrio e che restituisce efficacemente i dilemmi morali e politici di quell'epoca, peraltro attualissimi proprio con quel che sta accadendo nel momento attuale e sempre nel cuore dell'Europa. Tutti all'altezza gli interpreti, a cominciare dai personaggi principali, ma su tutti Jeremy Irons nella parte di Chamberlain e lo spettrale Ulrich Matthes in quella di Hitler, inoltre una menzione marita la sempre brava e misurata Sandra Hüller nei panni dell'amante di Paul nonché funzionaria del ministero Helen Winter, anche lei una cospiratrice. Insomma, una pellicola soddisfacente, da vedere se in grado di accedere alla piattaforma.
Nessun commento:
Posta un commento