"Crudelia" (Cruella) di Craig Gillespie. Con Emma Stone, Emma Thompson, Mark Strong, Paul Walter Hauser, Jamie Demetriou, Kirby Howell-Baptiste, Emily Beecham, Joel Fry e altri. USA 2021 ★★★★★
Se avessi nutrito soltanto un dubbio sull'andare a vedere o meno quello che si annuncia un blockbuster della Disney, sarebbe stato fugato dalla presenza, come protagonista, di Emma Stone, a maggior ragione quando a farle da contraltare ci sono, come in questo caso, la sua omonima britannica Thompson e un caratterista impeccabile come Mark Strong e a dirigerli quel Craig Gillespie di cui mi è bastato vedere Tonya per capirne le qualità: la giovane attrice americana, che sprizza talento, intelligenza e simpatia da tutti i pori, non ha mai sbagliato un film e, come si può constatare facendo una ricerca su questo blog, non ce n'è uno solo che io abbia recensito negli ultimi anni a cui abbia partecipato a cui abbia assegnato meno di 4 stelle, e due ne hanno ricevute 5 (e questo è il terzo), probabilmente per quel tocco in più che garantisce proprio lei. Un fenomeno assoluto. Qui si tratta del prequel del personaggio principale de La carica dei 101 originale del 1961 ma, soprattutto, dei due successivi film del 1996 e 2000 in cui Glenn Close interpretava, per l'appunto, Crudelia De Mon, attorniata dai suoi dalmati. Qui se ne raccontano le origini: siamo a metà anni Sessanta, in Inghilterra, e Cruella è la parte oscura, imprevedible e cattiva, che una bambina nata coi capelli metà bianchi e metà neri, dal precoce talento sartoriale, Estella Miller, fatica a tenere sotto controllo e che induce la madre Catherine a ritirarla dalla scuola prima che ne venga espulsa per trasferirsi a Londra, per permetterle di entrare nel mondo della moda. Sul percorso si ferma a chiedere un aiuto finanziario alla Baronessa von Hellman, una famosa stilista, per l'appunto, ma Estella assiste alla morte della madre, assalita dai dalmati della padrona di casa e se ne ritiene responsabile, avendo causato lo scompiglio che ne ha scatenato la ferocia. Arriva comunque a Londra, sola, e si aggrega a due ladruncoli coetanei che la adottano e vivranno tutta l'adolescenza insieme, in una casa abusiva, formando una vera e propria famiglia alternativa e arrangiandosi con furti e truffe sempre più ingegnosi ed Estella, divenuta nel frattempo la mente e la "capobanda", per non farsi riconoscere, si tingerà i capelli di rosso. Intanto sono giunti gli anni Settanta e siamo alla soglia della rivoluzione del punk: Estrella non ha abbandonato il suo sogno di entrare nel mondo dell'alta moda e riesce a farsi assumere, seppure da ragazza delle pulizie, presso i grandi magazzini Liberty di Regent Street, ma viene notata per come ha genialmente, in pieno delirio alcolico, allestito una vetrina, proprio dalla Baronessa, che l'assume per la sua casa di haute couture. Inevitabilmente l'incontro di due donne geniali e determinate crea scintille destinate alla deflagrazione di una rivalità incontenibile, il lato Cruella di Estella prende definitivamente il sopravvento in un crescendo sottolineato da una colonna sonora semplicemente strepitosa (quella che ha attraversato gli anni Sessanta e Settanta, principalmente in Inghilterra), soprattutto quando scopre che responsabile della morte di sua madre non era stata lei ma la stessa Baronessa, che a sua volta non è quella che si pensasse... Il duetto delle due Emma è di altissimo livello, il ruolo del personaggio interpretato da Strong (maggiordomo e consigliere della Baronessa ma alleato di Cruella) e il contributo dell'attore crescono col procedere della pellicola, ma la Stone è ancora una spanna sopra: come sia capace di rendere la coesistenza di due personalità in un una con tutte le possibili sfumature, di Estella/Cruella, nel frattempo diventata De Vil (e successivamente De Mon), il prevalere di una caratteristica sull'altra nell'arco non solo di una sequenza, ma di una stessa frase, di uno sguardo che cambia di intensità ed espressione nella stessa inquadratura hanno dell'incredibile. Non bastassero il divertimento, la sorpresa, i colori, la sontuosità degli arredamenti e dei vestiti, i personaggi, insomma puro spettacolo, le prestazioni attoriali dei protagonisti, soprattutto della Stone, e la colonna sonora, oltre al prezzo del biglietto meritano un grazie il regista, i suoi collaboratori e la Disney.
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