sabato 10 dicembre 2016

Snowden

"Snowden" di Oliver Stone. Con Joseph Gordon-Levitt, Shailene Woodley, Melissa Leo, Zachary Quinto, Tom Wilkinson, Rhys Ifans, Nicolas Cage e altri. USA, Germania 2016 ★★½
Premesso che pochi sono bravi come Oliver Stone a spettacolarizzare degli eventi reali e che le biografie sono il suo pane, non si capisce del tutto la necessità di un ulteriore film su Edward Snowden dopo Citizenfour di Laura Poitras, la vera documentarista che, assieme ai veri Glenn Greenwall e Ewan McAskill, giornalisti del Guardian, qui interpretati rispettivamente, e bene, da Melissa Leo, Zachahry Quinto e Tom Wilkinson, raccolsero le testimonianze del vero Snowden (il pur ottimo Joseph Gordon Levitt) in una camera blindata dell'albergo Mira di Hong Kong nel giugno di tre anni fa e che ne testimoniò l'inseguimento da parte di CIA e NSA e la fuga conclusasi nella Russia di Putin che gli ha offerto un'ospitalità che dura tutt'ora. In quel film c'era già tutto: tensione, noir, thriller, spionaggio, i reporter d'assalto, pathos e, soprattutto, autenticità; al confronto, questa pellicola di Stone sembra un feuilleton con alcune parti francamente banali e poco credibili, a cominciare dalla fidanzata del protagonista, qui una sciapa Shailiene Woodley che sembra uscita da una serie TV per adolescenti e che sfigura in tutti i sensi in confronto alla vera Lindsay Mills che ha seguito il suo compagno a Mosca. Vero anche che il film ricostruisce il passato del personaggio Snowden, l'idealismo che sta alla base del desiderio di mettersi al servizio del proprio Grande Paese, IL PIU' Grande Paese: insomma la formazione del classico Eroe Americano formato Oliver Stone, il cavaliere senza macchia e senza ombra dedito alla verità sopra ogni cosa e nemico dell'industria delle armi che sottende tutto il sistema USA, e quindi si sofferma sull'addestramento, innanzitutto militare (volontario nei corpi speciali), poi come informatico, infine la sua evoluzione politica, da sincero patriota conservatore su posizioni repubblicane a liberal, sotto la spinta della fidanzata progressista. E' evidente che un personaggio simile abbia attirato un regista come Stone che ne condivide le ossessioni e posizioni, peraltro perfettamente giustificate e lodevoli, ma il risultato non convince del tutto, anche se la pellicola è più che discreta da un punto di vista tecnico e del ritmo e si lascia vedere gradevolmente. Rimane intatta la stima per Stone e per il suo entusiasmo però a mio parere sarebbe stato meglio se avesse scelto un altro tema rispetto a una storia che era già stata raccontata così bene ed efficacemente con lo stesso strumento cinematografico dai protagonisti in persona. 

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