martedì 25 ottobre 2022

Le buone stelle - Broker

"Le buone stelle - Broker" di Kore' eda Hirokazu. Con Song Kang-ho, IU (Lee Ji-eu), Gang Dong-Won, Joo-young Lee, Doo-na Bae e altri. Corea del Sud 2022 ★★★★★

Da tempo considero il maestro giapponese uno dei migliori autori di cinema in circolazione, capace di coniugare facilità di racconto, pulizia delle immagini, spunti di riflessione, sensibilità e una visione del mondo profondamente umanista e de-ideologizzata, e questo Broker (ossia intermediari, ché il titolo italiano al solito ha poco a vedere col film e ne cita un'unica scena, e nemmeno una delle più significative) probabilmente il migliore che ha girato o almeno quello che compendia tutti i suoi maggiori pregi. Nella vicenda, raccontata con la consueta pacatezza pur combinando aspetti noir, da road movie, da commedia come anchepure drammatici, il tema è quello d'elezione di Kore' eda ovvero la famiglia. In senso elettivo, intesa come quella che si crea attraverso legami affettivi e per scelta e non quella basata su vincoli di sangue e regolati dalla legge o dalle tradizioni. Dopo la Francia, dove aveva girato La verità (che finora mi sono rifiutato di vedere perché ha come protagonista Catherine Deneuve, un'attrice che mi dà sui nervi come poche altre) il regista ha scelto la Corea del Sud, patria del cinema asiatico di maggiore respiro internazionale nonché più innovativo, avvalendosi di un cast di stelle locali (dal grande Song Kang-ho a IU a Doo-na Bae) e in lingua coreana, facendo iniziare la storia a Busan, principale porto del Paese nonché di accesso al (e dal) Giappone, quando una ragazza abbandona il proprio neonato davanti a una Baby Box, moderno equivalente delle nostre "ruote degli esposti", che in Corea sono gestite prevalentemente dalla chiesa. A osservare la scena e "prendere in carico" la creatura, due personaggi, uno che lavora nella struttura, l'altro che possiede una lavanderia, che arrotondano le loro scarse entrate vendendoli a fin di bene  (e al miglior offerente) ad aspiranti genitori i quali, per un motivo o per l'altro, preferiscono aggirare le restrittive leggi sull'adozioni: sono loro i broker del titolo, a cui si aggrega la ragazza, forse pentita di avere abbandonato il figlio, e desiderosa di assicurargli un avvenire il più possibile dignitoso in una famiglia benestante e di gente per bene, oltre che ricavarci un equo guadagno. Iniziano così, a bordo dello sgangherato furgone della lavanderia, un viaggio attraverso il Paese per trattare con i possibili acquirenti che, per un motivo e per l'altro, verranno scartati di volta in volta perché non affidabili dal loro punto di vista: nel frattempo il trio ha imparato a conoscersi, come sempre succede on the road il viaggio è anche un momento di crescita esistenziale e, prendendosi cura del bambino, si trasformano, di fatto, in una famiglia vera, per quanto non convenzionale. Quel che non sanno, è che sono osservati da un'ispetttrice della polizia e da una sua giovane collega che ne seguono ogni mossa, intenzionate però a intervenire solo in stretta flagranza di reato, ossia nell'atto della compravendita e dello scambio. Cosa che alla fine del film avverrà, ma solo dopo aver scoperto altri aspetti del passato di ciascuno dei componenti del trio, cui si è aggiunto strada facendo anche un ragazzino fuggito da un orfanotrofio e troppo vecchio (8 anni) per essere adottato, che spiegano il loro modo di essere e le loro motivazioni, con una sorpresa finale che non svelo ma che è confortante pur non essendo melensa e buonista. Con grande sensibilità Core 'eda ancora una volta pone domande sul senso vero dei legami umani, sulle convenzioni sociali, sul senso delle norme e della legge, sull'ambivalenza delle motivazioni e sulle loro cause profonde, mentre si tende a giudicare (sempre e troppo) solo in base alle apparenze o a schemi precostituiti, e questo è il maggior pregio del suo cinema, oltre a essere di una rara lievità anche quando affronta i temi più scabrosi e di un'eleganza autentica non solo formale e mai privo di una sottile ironia. Senz'altro uno dei migliori e più profondi film visti finora in questo 2022.

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