domenica 9 ottobre 2022

La notte del 12

"La notte del 12" (La nuit du 12) di Dominik Moll. Con Bastien Bouillon, Bouli Lanners,  Anouk Grinberg, Théo Cholbi, Johann Dionnet, Mouna Saoualem, Lula Contton-Frapier, Pauline Serieys e altri, Francia 2022 ★★★1/2

Di Dominik Moll, regista tedesco da tempo naturalizzato francese, avevo apprezzato il curioso, anomalo noir Only The Animals, apparso qualche mese fa in Italia, tre anni dopo la sua uscita in patria, e ora torna nelle sale con una tempistica più adeguata con questo film che, di nuovo, è un poliziesco sui generis, che ha al centro un caso non risolto (in Francia, secondo una statistica, il 20% degli omicidi lo è): ogni poliziotto ne ha uno, nell'arco della propria carriera, che lo tormenta diventando un'ossessione divorante, in questo caso per Yohan, appena nominato a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, il quale non riesce a finire di festeggiare il pensionamento del predecessore nonché la propria nomina assieme ai suoi colleghi che gli tocca dirigere le indagini sulla misteriosa morte di Clara, una ragazza poco più che ventenne assalita e bruciata viva mentre stava rientrando a casa in un paesino di montagna, reduce da una festa organizzata dalla sua più cara amica e coetanea, Stéphanie. E' dall'interrogatorio di quest'ultima che parte l'inchiesta, che il film segue passo per passo, anche perché aveva ricevuto sul proprio cellulare un ultimo video messaggio da parte di Clara poco prima della sua morte, cui ne seguono altri di tutte le persone che, man mano, si scoprono aver frequentato la ragazza, che risulta aver avuto "anche" una vita sessuale attiva e variegata, oltre a essere stata una sportiva, che però, secondo i canoni non solo maschilisti (il film è stato definito "femminista" per questo) e bacchettoni, ma semplicemente improntati al luogo comune, la rendono in qualche modo responsabile della propria stessa morte, mentre Clara aveva semplicemente voglia di vivere e, perché no, sperimentare. Conscia di questi pregiudizi, Stéphanie dapprima è reticente a riferire dettagli sulla vita e le frequentazioni della sua amica, ma poi si apre rendendosi conto che Yohan ha un punto di vista differente dai suoi colleghi, per la maggior parte dei quali vale l'equazione giovane disinvolta=se l'è cercata. In particolare Yohan deve frenare l'impeto di Marceau (il bravissimo Boulin Lanners), collega e soprattutto amico, che sembra prendere il caso come un fatto personale e un modo di vendicarsi della moglie che lo ha tradito, tanto che il neo capitano lo convince a lasciare la polizia e trasferirsi altrove prima che faccia danni e si cacci nei guai lui stesso. Gli interrogatori del vari tipi, in realtà uno più ambiguo e spesso spregevole dell'altro, per la maggior parte maschi, ne fruga la grettezza nonché gli aspetti sordidi di una in apparenza tranquilla cittadina di provincia; a un certo punto pare che i sospetti si addensino su un giovane che però risulta essere un mitomane e per di più in cura per problemi psichiatrici e ricoverato in una struttura al tempo del delitto: un alibi di ferro,  insomma la polizia, come su suol dire, brancola nel buio. A sostituire Marceau arriva una collega donna, che contribuisce ad avere dell'assassinio un punto di vista diverso da quello scontato e prevalente, come del resto il suo capo, un uomo giovane e introverso, sensibile, senza vita privata, che si rifiuta di adagiarsi nel luogo comune, ben conscio che non solo gran parte degli omicidi di questo genere sono compiuti da maschi, ma che chi deve scoprirne il colpevole è a sua volta quasi sempre maschio e comunque ne adotta gli schemi mentali. Un anno dopo i fatti, un nuovo giudice istruttore donna convoca Yohan e, studiando i fascicoli ricevuti in eredità, decide di riaprire il caso e lo convince a riprendere le indagini e a tentare di far cedere in trappola l'assassino in occasione dell'anniversario dell'omicidio di Clara, ma invano anche questa volta perché il suo autore rimarrà ignoto (in realtà avrebbe potuto essere chiunque dei personaggi indagati, compresa una donna, a mio modo di vedere la sospetta principale): l'unico testimone risulterà essere un gatto, che però non sa parlare... Film strano, sospeso, inquietante, ma profondo, molto ben girato e recitato: Dominik Moll è decisamente un regista originale, che merita di essere seguito con attenzione. 

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