Stupidario cafonal alla milanese
La penultima volta che ero venuto a Milano mi aveva colpito e fatto venire un attacco di cimurro l’insegna “Concept Store”, etichetta ideata dei creativi locali per definire un locale che non è né un negozio né un ristorante (pardon: il termine che va di moda è bistrò, in alternativa a vine bar) e avevo previsto l’evoluzione della specie, in attesa di vedere comparire una “pizzery”, e in effetti eccola che si sostanzia in via Ponte Vetero, nelle adiacenze di Brera, punto di ritrovo della fighetteria cittadina e di sboroni di ogni genere, locali e transumanti: il “Concept Restaurant”. Sa il cazzo cosa vuol dire, a parte essere un posto pretenzioso e caro come il fuoco che suscita limmediato desiderio di sfondarne le vetrine a badilate. Per il resto nell’arco di cinque mesi alcuni cambiamenti si notano, anche se il milanese-tipo rimane tale e quale: l’iPod ormai non è più di moda, sostituito dall’iPhone o da un suo simile che diventa l’appendice auricolare dei più; in bicicletta si va possibilmente in tuta, però è immancabile il casco in fibra di carbonio e preferibile la guida contromano o sui marciapiedi; il meneghino ha la passione del running e possiede tutto l’occorrente: la sua icona è Linus lo Juventinus, l’insopportabile direttore di Radio Deejay, colonna sonora del becerismo meneghino, che campeggia sui manifesti in ogni angolo della città; le donne si bilanciano sui trampoli o su scarpe dall’inclinazione malsana incedendo con andature da dromedario; sul resto dell’abbigliamento e delle acconciature stendo veli pietosi: quelle vestite più sobriamente sono le rare prostitute di professione che si trovano ancora in qualche rara strada. Insomma, il prototipo del milanese pirla rimane e in qualche misura si evolve, eppure se ne vede in giro in numero minore di un tempo sia in termini assoluti sia in termini relativi, perfino in pieno centro e nei luoghi e orari deputati. Di sicuro c’è molto meno traffico, e non soltanto nella Area C, quella a traffico limitato entro i Bastioni e a pagamento (in compenso vi circolano quasi esclusivamente SUV: volendo si potrebbe colpirli con un’ulteriore tassa ad hoc): il caro carburante ha colpito anche qui e la circolazione è sensibilmente più fluida rispetto a soltanto alla scorsa primavera. In generale, sembra venuta meno la voglia di scherzare e di fare i coglioni a manetta. A dominare sulla città non più la Madonnina, peraltro al momento ingabbiata, ma il “Formigone” che l’ha superata in altezza, la nuova pletorica quanto inutile sede della Regione Lombardia e simbolo perfetto della Milano cafona di inizio millennio, a imperitura memoria del Celeste che ne ha voluto a tutti i costi (esorbitanti) l’edificazione. E sarà sempre troppo tardi il momento in cui sparirà dalla circolazione. Magari definitivamente.
restiamo in attesa di: astro ristoranti con menù a segno zodiacale, chinaly con incroci tra menù cinesi e la tradizione italiana, kebizza che si intuisce, gelatoteche halal e trattodonalds dove ti servono risotti alla milanese in eleganti box polistorolati. Propongo anche cinema muslim dove non si possono proiettare film che comprendano riferimenti, e tantomeno personaggi, maialosi. Al pirla non c'è mai fine. Ma il Caseomante è made in Friuli...perce che il formadi furlan al'è unic. Mandi. S.
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