"Il pescatore di sogni" (Salmon Fishing in Yemen) di Lasse Hallström. Con Ewan McGregor, Emily Blunt, Amr Waked, Kristin Scott Thomas, Tom Mison. GB 2012 ★★
Peccato. Quanto era divertente, ironico, irriverente il libro da cui è tratto il film, "Pesca al salmone nello Yemen" (sempre il vizio italiota di elaborare titoli a sega), tanto è banale, noiosa, incongrua la sua trasposizione in pellicola. Il regista ne ha fatto una flebile favoletta rosa con contorno esotico, incentrata sul rapporto tra Alfred, un imbranatissimo scienziato che lavora al ministero della pesca e dell'agricoltura e Harriet, tuttofare di uno sceicco yemenita fissato con l'idea di introdurre la pesca al salmone nel suo Paese che, tra le varie vicissitudini nello sviluppo del progetto, si trasforma invariabilmente nel Vero Amore. Il lato divertente sarebbe nel cinismo con cui il governo britannico prende a cuore il demenziale (apparentemente) progetto, allo scopo di cancellare con una buona notizia le pessime notizie che giungono dal fronte mediorientale e dall'Afghanistan, dove sono impegnate truppe senza il consenso dell'elettorato, e l'unica cosa buona del film è la caricatura del capo ufficio stampa del primo ministro (ai tempi Tony Blair). Il resto è una commediola, salvata da Ewan McGregor che interpreta in maniera credibile un uomo timido, vessato da una moglie fredda e carrierista, e dalla bellezza innocente dell'altra protagonista, Emily Blunt. Il resto è poca roba: con un po' di cattiveria, avrebbe potuto essere un film decisamente brillante.
Peccato. Quanto era divertente, ironico, irriverente il libro da cui è tratto il film, "Pesca al salmone nello Yemen" (sempre il vizio italiota di elaborare titoli a sega), tanto è banale, noiosa, incongrua la sua trasposizione in pellicola. Il regista ne ha fatto una flebile favoletta rosa con contorno esotico, incentrata sul rapporto tra Alfred, un imbranatissimo scienziato che lavora al ministero della pesca e dell'agricoltura e Harriet, tuttofare di uno sceicco yemenita fissato con l'idea di introdurre la pesca al salmone nel suo Paese che, tra le varie vicissitudini nello sviluppo del progetto, si trasforma invariabilmente nel Vero Amore. Il lato divertente sarebbe nel cinismo con cui il governo britannico prende a cuore il demenziale (apparentemente) progetto, allo scopo di cancellare con una buona notizia le pessime notizie che giungono dal fronte mediorientale e dall'Afghanistan, dove sono impegnate truppe senza il consenso dell'elettorato, e l'unica cosa buona del film è la caricatura del capo ufficio stampa del primo ministro (ai tempi Tony Blair). Il resto è una commediola, salvata da Ewan McGregor che interpreta in maniera credibile un uomo timido, vessato da una moglie fredda e carrierista, e dalla bellezza innocente dell'altra protagonista, Emily Blunt. Il resto è poca roba: con un po' di cattiveria, avrebbe potuto essere un film decisamente brillante.
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