"Dark Shadows" di Tim Burton. Con Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Bella Heathcote, Jackie Earle Haley, Chole Moretz, Gulliver McGrath, Johnny Lee Miller. USA 2011 ★★★★
Questo è cinema! In ogni caso spettacolo a tutto tondo, divertimento puro: per chi guarda ma anche, a tutta evidenza, per quel geniaccio di Tim Burton che ha girato il film e il magnifico cast che ha assemblato per l'occasione, semplicemente perfetto. Il film si ispira all'omonima serie televisiva USA creata nel 1966 (e che sicuramente era rimasta nel cuore del regista adolescente) e narra delle vicende della stravagante famiglia Collins, che nel 1972 vede ricomparire, nel loro maniero quasi decrepito sulle coste del Maine, il loro antenato Barnabas (Johnny Depp), arrivato da Liverpool insieme alla famiglia per fondare un impero ittico e trasformato in vampiro due secoli prima da Angelica (una sontuosa Eva Green), una strega, per aver rifiutato il suo amore a favore di Jannette. Le ritroverà, le donne della sua vita, catapultato negli anni Settanta del secolo scorso, entrambe a Collinsport, la prima come trionfante imprenditrice dell'industria della pesca, che ha preso il sopravvento in città e non smetterà di tormentarlo, l'altra come istitutrice nella disastrata famiglia d'origine (che pure ha dato il nome alla città). Che, come ogni famiglia che si rispetti, a cominciare da quella Addams, e come recita il sottotitolo del film, ha i suoi demoni. Che non sono tutti uguali, e hanno origini differenti. La pellicola, fantasiosa, surreale, colma di riferimenti generazionali (solo chi ha l'età del regista può apprezzare appieno la presa per i fondelli di "Love Story", il best seller dell'epoca di Erich Segal e la citazione della celebre frase "amare significa non dover mai dire mi dispiace", che fece piangere le mie coetanee di tutto il mondo all'epoca), vuole essere una commedia gotica che irride alle saghe dei vampiri e dei fantasmi oggi tanto di moda, ma affronta anche con ironia e affetto temi eterni come il mito dell'eterna giovinezza e i rapporti tra genitori e figli, oltre a quello dell'amour fou. Visivamente il film è memorabile, coloratissimo, emozionante, nello stile di Tim Burton. Anche la colonna sonora è all'altezza, e non manca nemmeno Alice Cooper in persona ad animare un ricevimento nella residenza dei Collins. Per chi apprezza il genere, e l'immaginifico regista, imperdibile.
Questo è cinema! In ogni caso spettacolo a tutto tondo, divertimento puro: per chi guarda ma anche, a tutta evidenza, per quel geniaccio di Tim Burton che ha girato il film e il magnifico cast che ha assemblato per l'occasione, semplicemente perfetto. Il film si ispira all'omonima serie televisiva USA creata nel 1966 (e che sicuramente era rimasta nel cuore del regista adolescente) e narra delle vicende della stravagante famiglia Collins, che nel 1972 vede ricomparire, nel loro maniero quasi decrepito sulle coste del Maine, il loro antenato Barnabas (Johnny Depp), arrivato da Liverpool insieme alla famiglia per fondare un impero ittico e trasformato in vampiro due secoli prima da Angelica (una sontuosa Eva Green), una strega, per aver rifiutato il suo amore a favore di Jannette. Le ritroverà, le donne della sua vita, catapultato negli anni Settanta del secolo scorso, entrambe a Collinsport, la prima come trionfante imprenditrice dell'industria della pesca, che ha preso il sopravvento in città e non smetterà di tormentarlo, l'altra come istitutrice nella disastrata famiglia d'origine (che pure ha dato il nome alla città). Che, come ogni famiglia che si rispetti, a cominciare da quella Addams, e come recita il sottotitolo del film, ha i suoi demoni. Che non sono tutti uguali, e hanno origini differenti. La pellicola, fantasiosa, surreale, colma di riferimenti generazionali (solo chi ha l'età del regista può apprezzare appieno la presa per i fondelli di "Love Story", il best seller dell'epoca di Erich Segal e la citazione della celebre frase "amare significa non dover mai dire mi dispiace", che fece piangere le mie coetanee di tutto il mondo all'epoca), vuole essere una commedia gotica che irride alle saghe dei vampiri e dei fantasmi oggi tanto di moda, ma affronta anche con ironia e affetto temi eterni come il mito dell'eterna giovinezza e i rapporti tra genitori e figli, oltre a quello dell'amour fou. Visivamente il film è memorabile, coloratissimo, emozionante, nello stile di Tim Burton. Anche la colonna sonora è all'altezza, e non manca nemmeno Alice Cooper in persona ad animare un ricevimento nella residenza dei Collins. Per chi apprezza il genere, e l'immaginifico regista, imperdibile.
Nessun commento:
Posta un commento