venerdì 19 gennaio 2024

Viaggio in Giappone

"Viaggio in Giappone" (Sidonie au Japon) di Élise Girad. Con Isabelle Huppert, Tsuyoshi Hirara, August Diehl e altri. Francia, Germania, Giappone, Svizzera 2023 ★★★+

Isabelle Huppert è una garanzia per qualsiasi film interpreti, a maggior ragione quando ne è la protagonista, come in questo caso, in cui i personaggi sono soltanto tre: Sidonie (lei), Kenzo (Tsuyoshi Hirara) e il fantasma del marito (August Diehl). La morte in un incidente automobilistico di quest'ultimo, mentre lei era rimasta illesa, ha lasciato un vuoto incolmabile in Sidonie, che vediamo aggirarsi per casa, col bagaglio già pronto, indecisa fino all'ultimo se partire o no per Osaka dove il suo editore giapponese l'ha invitata in occasione della riedizione del suo primo e fin qui unico romanzo, tant'è vero che arriverà in aeroporto convinta di aver perso il volo, ma il caso vuole che la partenza sia stata ritardata di tre ore. Ad attenderla, Kenzo in persona, che l'accompagnerà nelle varie tappe della presentazione del suo libro, agli incontri con la stampa, ma soprattutto sarà la sua guida attraverso le principali attrazioni del Paese che attraversano, in particolare templi e parchi, il tutto a inizio primavera, il periodo della spettacolare fioritura dei ciliegi. Racconto di un viaggio, dunque, in tutte le possibili accezioni del termine: in senso proprio e figurato, dunque anche all'interno di sé stessa, proprio grazie all'estraneità di un mondo che non conosce. Guida in questo caso sarà Kenzo: i loro colloqui, inizialmente ridotti all'essenziale e professionali, man mano, pur rimanendo molto formali, affrontano anche temi personali, e scoprirà che Kenzo ha avuto un rapporto rivelatosi inesistente con la moglie e soprattutto ha i suoi fantasmi, con cui dice di convivere (come tutti in Giappone), e che nel suo caso sono la famiglia d'origine, colpita dalla tragedia di Hiroshima: sarà lui a farle capire che per coesisterci, bisogna "lasciarli andare", e lo chiede anche Antoine, l'adorato marito scomparso, che le compare davanti, visibile ma inconsistente, stanco della "parte" che lei gli ha assegnato (mi ha ricordato il Vadinho di Dona Flor e i suoi due mariti). Quando Sidonie lo farà, si lascerà aperta la porta per eventuali nuove relazioni e, forse, le tornerà l'ispirazione per riprendere a scrivere. Insomma, vivere. Film dalla trama esilissima, quindi, un bozzetto più che una storia, trattata con pennellate lievi, un tocco di ironia, dialoghi essenziali (cosa rara nel cinema d'oltralpe, spesso compiaciutamente verboso),perlopiù in forma di brevi battute che, avvenendo in francese tra una nativa e un giapponese che, pur parlandolo bene, non si esprime a mitraglia, per questa caratteristica si godono ancora di più in lingua originale. Bella la fotografia e gradevoli i paesaggi e le ambientazioni, che ci fanno intuire qualcosa di un Paese che ci è lontano da tutti i punti di vista, si trascorre un'ora e mezza piacevole in compagnia di un'attrice straordinaria e di un coprotagonista anch'esso perfettamente in ruolo. 

Nessun commento:

Posta un commento