"Nel buio dell'America / Dissonanze" di Joyce Carol Oates. Regia di Francesco Frongia, traduzione di Luisa Balacco, con Corinna Agustoni e Luca Torraca, voce di Ferdinando Bruni. Luci di Rocco Colaianna, musiche di Gionata Bettini, sarta Ortensia Mazzei. Produzione Teatro dell'Elfo. Al teatro Elfo/Puccini di Milano fino al 21 aprile
Tratto da uno dei due testi che compongono "Dissonanze", analisi impietosa di una coppia occidentale "tipo" all'epoca del talk show della corrosiva scrittrice statunitense Joyce Carol Oates, questo breve ma intenso atto unico è messo in scena in modo esemplare da due membri storici dell'Elfo, Corinna Agustoni e Luca Torraca, che interpretano Frank ed Emily Gulick, genitori di Carl che, che con ogni evidenza ha massacrato a coltellate nella "tavernetta" dell'abitazione famigliare la giovanissima figlia dei vicini dopo un tentativo di stupro. La scena è costituita da uno studio televisivo, con uno schermo alle spalle dei due coniugi su cui scorrono le immagini del sobborgo di Newark, New Jersey, dove si sono svolti i fatti, filmati di repertorio e foto di album di famiglia nonché una raccolta dei "cimeli" rinvenuti dalla polizia nella stanza di Carl, e di cui i genitori ignoravano (volutamente?) l'esistenza: elmetti nazisti, coltelli, riviste porno e cataloghi di armi. Una voce fuori campo, quella di Ferdinando Bruni, li interroga sulla vicenda indagando non solo sui rapporti con il figlio e la cloro conoscenza o meno dei fatti, ma su questioni etico-filosofico-esistenziali su cui i due, prototipi della classe media americana intrisa di subcultura televisiva, non riescono a raccapezzarsi, finendo, con le loro convinzioni stereotipate, la certezza dell'innocenza del figlio, il razzismo inconsapevole, il conformismo, e l'egoismo imperanti, a essere dati in pasto al pubblico famelico di gossip e di fatti di sangue, vittime degli stessi pregiudizi di cui sono nutriti essi stessi. Un breve, inquietante spettacolo tra il noir e il grottesco, una "chicca" di 55' montata alla perfezione, un saggio di bravura da parte di due attori di razza. Potendo, da non perdere.
Tratto da uno dei due testi che compongono "Dissonanze", analisi impietosa di una coppia occidentale "tipo" all'epoca del talk show della corrosiva scrittrice statunitense Joyce Carol Oates, questo breve ma intenso atto unico è messo in scena in modo esemplare da due membri storici dell'Elfo, Corinna Agustoni e Luca Torraca, che interpretano Frank ed Emily Gulick, genitori di Carl che, che con ogni evidenza ha massacrato a coltellate nella "tavernetta" dell'abitazione famigliare la giovanissima figlia dei vicini dopo un tentativo di stupro. La scena è costituita da uno studio televisivo, con uno schermo alle spalle dei due coniugi su cui scorrono le immagini del sobborgo di Newark, New Jersey, dove si sono svolti i fatti, filmati di repertorio e foto di album di famiglia nonché una raccolta dei "cimeli" rinvenuti dalla polizia nella stanza di Carl, e di cui i genitori ignoravano (volutamente?) l'esistenza: elmetti nazisti, coltelli, riviste porno e cataloghi di armi. Una voce fuori campo, quella di Ferdinando Bruni, li interroga sulla vicenda indagando non solo sui rapporti con il figlio e la cloro conoscenza o meno dei fatti, ma su questioni etico-filosofico-esistenziali su cui i due, prototipi della classe media americana intrisa di subcultura televisiva, non riescono a raccapezzarsi, finendo, con le loro convinzioni stereotipate, la certezza dell'innocenza del figlio, il razzismo inconsapevole, il conformismo, e l'egoismo imperanti, a essere dati in pasto al pubblico famelico di gossip e di fatti di sangue, vittime degli stessi pregiudizi di cui sono nutriti essi stessi. Un breve, inquietante spettacolo tra il noir e il grottesco, una "chicca" di 55' montata alla perfezione, un saggio di bravura da parte di due attori di razza. Potendo, da non perdere.
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