venerdì 12 maggio 2023

Mon crime - La colpevole sono io

"Mon crime - La colpevole sono io" (Mon crime) di François Ozon. Con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Fabrice Luchini, Isabelle Huppert, Dany Boon, Olivier Broche, André Dussollier, Jean Christophe Bouvet, Félix Lefebrvre, Michel Fau, Adostina Rogliano, Édouard Sulpice e altri. Francia 2023 ★★★★1/2

Frizzante e raffinato come il migliore champagne, riecco François Ozon al massimo della sua forma espressiva e del suo spirito birbante: in Mon crime riprende una pochade che, invertendo il segno del dramma giudiziario che prevede tradizionalmente l'innocente portato alla sbarra, sbertucciava le logiche processuali nonché una serie di luoghi comuni e aveva avuto un grande successo teatrale nella Parigi della metà degli anni Trenta, e ambienta con evidente divertimento il suo film negli stessi anni. Un primo plauso va fatto al trailer con cui era stato presentato nelle scorse settimane e che viene proposto dopo la parole Fine mentre scorrono i titoli di coda: mostra gli attori in scene che non esistono nella pellicola (ma potrebbero starci), una sorta di "fuori onda", per raccomandarlo; un altro alla bravura dell'intero cast, senza eccezioni, a tutta evidenza perfettamente sulla stessa lunghezza d'onda del regista che l'ha scelto e lo dirige; un terzo al ritmo indiavolato e alle battute che si susseguono a raffica che ricordano da vicino capolavori di maestri come Lubitsch/Wilder (peraltro espressamente citato) e Hawks (La signora del venerdì). Eppure Mon crime è quanto mai attuale, trattando tanto della spettacolarizzazione della giustizia quanto dei mille aspetti che può assumere la Verità: un ambito che ha a che fare con l'ambiguità in tutte le sue forme, da sempre al centro dell'interesse di Ozon, e della sua rappresentazione: quale palcoscenico migliore che un'aula di giustizia? Vi finisce una giovane attrice squattrinata, Madeleine Verdier (Nadia Tereszkiewicz), dopo che è stata accusata da un giudice inetto (il grande Fabrice Luchini) dell'omicidio del potente e ricco produttore teatrale che le avrebbe offerto una parte ben remunerata in cambio di prestazioni sessuali: su istruzioni di Pauline (Rebecca Marder), l'amica con cui convive, avvocatessa finora senza clienti che la difende, si autoaccusa del delitto invocando la legittima difesa. Entrambe intravedono nel caso (mediatico) un trampolino di lancio per le rispettive carriere: il loro nome circolerà, un caso così pruriginoso scatena i cronisti di nera e la curiosità dei lettori e la stampa ha tutto l'interesse per montarlo. Nella girandola di personaggi che a vario titolo entrano nella vicenda: l'affittacamere che perseguita le due ragazze che non riescono mai a pagare il canone per tempo; il giovane spasimante di Madeleine, figlio di un produttore di pneumatici in crisi (Dussollier) che lo vorrebbe accoppiare a un potenziale investitore che lo salvi dal fallimento; un ricco ipotetico finanziatore (Boon) amico del giudice; infine una vecchia attrice dei tempi del cinema muto in attesa di una parte per riciclarsi che, a sorpresa, rivendica a sua volta l'omicidio, una Isabelle Huppert strepitosa, che quando entra in scena, a tre quarti del film, lo rende del tutto irresistibile. Arguzia, senso dello spettacolo, puro divertissement di altissimo livello, leggero e arguto allo stesso tempo: c'è davvero tutto e al meglio. Un grandissimo spasso, lascerete la sala più leggeri di quando vi siete entrati. Se possibile, da godere in lingua originale sottotitolato.

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