giovedì 4 maggio 2023

L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice

"L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice" (Viens je t'emmène) di Jean-Charles Clichet, Noémie Lvovsky, Ilies Kadri, Michel Masiero, Doria Tillier, Renaud Rutten, Farida Rahouadj, Philippe Fretun, Miveck Packa, Nathalie Boyer e altri. Francia 2022 ★★★★

Ennesimo titolo cretino oltre che inutile inventato dalla distribuzione nostrana per una godibilissima e lieve commedia dell'assurdo con tocchi di umorismo nero e al contempo estremamente realistica nel descrivere la condizione umana e le contraddizioni delle persone reali, il tutto sullo sfondo di un ipotetico attentato terroristico di matrice islamica che colpisce la città di Clermont-Ferrand, capoluogo del'Alvernia, cuore della Francia più profonda e lontana dalle luci della ribalta (e anche la regione in cui, secondo me, si mangia meglio e al miglior prezzo in tutto il Paese, e la gente è decisamente più simpatica che altrove). La mattina dopo il fatto, ignaro, il trentenne Méderic sta facendo, nella sua fiammante tuta da runner, la sua corsa mattutina per le strade della città quando si imbatte in Isadora, una prostituta sulla cinquantina e se ne innamora perdutamente, al primo sguardo, proponendole con tutta naturalezza e seriamente di fare sesso, ma non a pagamento, perché cozzerebbe contro i suoi sentimenti e inoltre è contrario per principio al meretricio: richiesta paradossale, che lascia dapprima interdetta la donna ma comunque colpita; altrettanto sorprendentemente Isadora accetta, dandogli appuntamento in un sordido albergo diretto da un altro personaggio, tra l'untuoso e l'ambiguo, splendidamente caratterizzato da Michel Masiero, che ha per assistente una ragazza nera, un'universitaria che dimostra molto meno della sua età. Al primo incontro erotico, esplosivo, ne seguiranno altri, sempre furtivi, perché la donna è regolarmente sposata con un uomo gelosissimo, pur essendo perfettamente al corrente del mestiere della moglie, che non tarda a scoprire la tresca, interrompenodoli sul più bello e intromettendosi nella loro relazione per scoraggialra. Sullo sfondo, una città entrata in paranoia per la caccia all'islamico, in particolare gli abitanti del condominio in cui abita Méderic, un campionario di umanità decisamente varia, che ha da ridire perché il nostro eroe ha fatto entrare nell'androne del palazzo Selim, un giovane ragazzo arabo, per ripararsi dalla pioggia: ecco il terzo personaggio dello strampalato titolo italiano, che in seguito troverà il modo di farsi accogliere nell'appartamento del protagonista e scopriremo alla fine il motivo. Non vado oltre nell'illustrare la trama del film perché le sorprese e le curiose coincidenze che caratterizzano l'irridente vicenda si succedono e infittiscono man mano; dialoghi e situazioni tanto più realistici quanto apparentemente folli, in un corto circuito tra la vita raccontata dai media, tradizionali o sociali che siano, e quella reale; la gente comune irretita dalla caccia agli attentatori fuggitivi che vede il pericolo ovunque, specie nell'arabo, e al contempo capace di gesti di sorprendente  generosità e considerazioni di raro buon senso; di totale ottusità ma anche di grande comprensione per la natura umana, anche quando è segno di "diversità". Un film strambo, ironico, imprevedibile e anch'esso "diverso": a mio parere una vera chicca, preziosa, con degli ottimi interpreti che lo rendono credibile. Raccomandato.

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