lunedì 5 dicembre 2022

The Menu

"The Menu" di Mark Mylod. Con Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Jon Leguizamo, Janet McTeer, Judith Light, Chau Hong, Aimee Carrero, Paul Adelston, Reed Birney, Christina Brucato, Arturo Castro e altri. USA 2022 ★★★★★

Nel panorama invero piuttosto mediocre di film in programmazione in questo periodo, situazione che senza dubbio peggiorerà ancora nell'imminenza delle festività natalizie, brilla come un gioiello raro questo Menu succulento ideato e ammannito dietro la macchina da presa da Mark Mylod e, sullo schermo, dal Ralph Fiennes (non a caso sono entrambi inglesi e non statunitensi, e quindi con lo humour nero giocano sul loro terreno sebbene in trasferta oltreoceano), nei panni di Julian Slowik, un cuoco stellato che offre, nel suo ristorante situato sull'isola privata di Hawthorne, dove viene prodotto tutto quello che cucina, un'esperienza culinaria esclusiva e indimenticabile, al prezzo pro capite di 1250 dollari. Che possono permettersi soltanto quel tipo di personaggi che già abbiamo visto in azione nell'altro film davvero originale e sanamente cattivo apparso in sala negli ultimi tempi, Triangle of Sadnessla vera feccia dell'umanità, ovvero coloro che si sono arricchiti attraverso l'economia finanziaria e di rapina, o diventati famosi o, come si dice, "autorevoli", nel mondo dello spettacolo e quello ancora più marcio dell'informazione che supporta il sistema. Sono questi i compagni di avventura di Tyler, un sedicente gastronomo attratto come una mosca sulla merda dalla cosiddetta "cucina molecolare" (ne conosco di persona alcuni esemplari in carne e ossa) che, per non andare da solo all'Evento, si fa accompagnare da Margot (Anya Taylor-Joy, già apprezzatissima nella memorabile serie TV La regina di scacchi e in altri film recenti), l'unica commensale che si distingue dagli altri perché totalmente disinteressata al cibo e che, per questo, viene immediatamente notata da Slowik e da questi riconosciuta come appartenente alla categoria di coloro che "spalano la merda" per quelli che hanno tempo e soldi per inseguire status symbol e concedersi "esperienze uniche e irripetibili" come i pranzi preparati da lui stesso e dalla brigata ai suoi ordini, e la mette quindi in guardia. Erin, che in realtà è un'accompagnatrice ingaggiata da Tyler per l'occasione, non appartenendo alla fauna degli abituali frequentatori di Hawthorne, "snasa" da subito che qualcosa non va, mentre gli altri ospiti cominceranno a insospettirsi dalla terza portata in poi, e saranno, come si dice, cazzi acidissimi in un crescendo rossiniano con punte di comicità macabra notevoli e sorprendenti. Ovviamente non dico altro sulla trama, limitandomi a dire che, se The Menu mette alla berlina una certa gastronomia sperimentale e con velleità artistiche, che ormai col cibo non ha più nulla a che vedere e, al contempo, ribadisce le dinamiche all'interno di una professione di cui molto si parla ma poco si conosce realmente, quella che si esercita all'interno delle cucine d'eccellenza, il film è metaforico così come lo era La grande abbuffata di Marco Ferreri uscito mezzo secolo fa, e ha molto più a che vedere con la morte, non solo figurativamente, con l'insostenibilità di un'esistenza senza senso, dove tutto è fuffa, apparenza, danaro, ipocrisia e idiozia. C'è da divertirsi, oltre a stimolare le sinapsi, e il film garantisce gustosissime sorprese, dialoghi ficcanti, colpi di scena e un finale appropriato, che lascia soddisfatto i palati alla ricerca di vendetta contro gli arroganti e gli imbecilli. Oltre ai due attori citati, tutto il resto del cast, scelto con accuratezza,  funziona alla perfezione. Complimenti. 

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