martedì 13 dicembre 2022

Addavenì a' Qatarsi...


Continua l'inchiesta su lobbies e potere a Bruxelles, che vede coinvolti ONG, sindacati, assistenti e membri del Parlamento Europeo, indagati per essere stati lautamente foraggiati dall'Emirato del Qatar, e colti con le mani nel sacco. La vicenda è nota, perché vede coinvolti personaggi legati al gruppo S&D (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici), tra cui spiccano la vicepresidente greca del Parlamento Europeo Eva Kaili e l'ex europarlamentare, già deputato italiano nonché, a suo tempo, dal 1995 al 2003, segretario della Camera del Lavoro di Milano, la più potente d'Italia, Antonio Panzeri. Una vita "asinistra", tra CGIL e PCI e tutta la filiera delle sue successive reincarnazioni, fedele scudiero di Massimo D'Alema ("da Halema-Halim. 
Siamo tra quegli arabi che servirono Federico II di Svevia" aveva rivelato a suo tempo l'ex deputato di Gallipoli) in Lombardia e infine approdato, come il suo mentore, ad Articolo 1, sedicente "Movimento Democratico e Progressista". Non sto qui a fare la morale né a stupirmi della vicenda, coi suoi aspetti anche grotteschi (pacchi di migliaia di euro in contanti nascosti tra gli   indumenti nelle abitazioni degli indagati, o stipati nelle valigie in un vano tentativo di trafugamento delle prove: quando si tratta di luoghi dove nascondere danari di provenienza sospetta la fantasia non manca, tra i nostri progressisti, compresi gli scarichi dei cessi e le cucce dei cani) perché solo chi ha scarsa o nessuna memoria e onestà intellettuale può ancora cadere dal pero e sostenere una qualche "diversità" della cosiddetta "sinistra" quanto e etica e moralità. E certi personaggi non si smentiscono mai: posseggono, a loro modo, una coerenza. Ora non rimane che augurarsi che la magistratura e la polizia belghe proseguano proficuamente il loro lavoro, e che, inshallah, arrivino prima o poi ai pesci grossi...

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