lunedì 27 maggio 2019

Niente di nuovo sotto lo Stivale (il Sole tard'avvenì)



A proposito dei risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo, alcune considerazioni: gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore, frase quantomai attuale che Giuseppe Prezzolini erratamente attribuì a Ennio Flaiano (che parafrasava Bruno Barilli), ma nel suo stile. Propriamente di Flaiano è la considerazione che La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé: lo scriveva in un elzeviro sul Corriere della Sera nel marzo di 50 anni fa. Ecco come definiva un altro fenomeno tipicamente nostrano: il Fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta i loro odi, rassicura la loro inferiorità. Il fascismo è demagogico ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto a indicare negli “altri” le cause della sua impotenza o sconfitta. Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura, perché identifica la natura nella vita di campagna, cioè nella vita dei servi; ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito. Odia gli animali, non ha senso dell’arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale d’altronde non rispetta lui. Non ama l’amore, ma il possesso. Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des. È superstizioso, vuole essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o a fastidio degli altri. Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone, il padre. Le madri sono generalmente fasciste. Chiosando, in un'altra occasione, nel 1972: I fascisti (in Italia) si dividono in due categorie: i fascisti propriamente detti e gli antifascisti. Questo quanto scrisse Pierpaolo Pasolini in uno dei suoi Scritti corsari (1975): Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale. Dovrebbe stupirmi l'esito del voto di ieri? Il 35% rasentato dalla Lega Salvini Premier, con questa dicitura si presentava la sua lista, che nulla aveva a che vedere, fin dalla sigla, con l'istituzione dell'UE per cui si tenevano le elezioni? E questo dopo che per un anno tutti i mezzi di informazione, incluso il Fatto Quotidiano, hanno tirato, volontariamente o no, il che è pure peggio, la volata al ministro dell'Interno in carica propalando a più non posso le stronzate che questo selfista molesto quotidianamente riversa tramite i suoi account social, offrendogli le prima pagine dei giornali e le aperture di TG e GR e garantendogli ulteriore visibilità, il tutto in odio dei "barbari" del M5S, peraltro erroneamente considerati "anti-sistema", avendo ampiamente dimostrato di esserne parte e congrui, cosa che il loro elettorato ha palesemente dimostrato di non gradire? Il tutto con la collaborazione delle cosiddette opposizioni, a cominciare dal PD che ora passa per vittorioso, per avere superato, per l'appunto, il detestato nemico a cinque stelle, quando invece rispetto alle precedenti elezioni europee del 2014, quelle che avrebbero, secondo le sue teorie, legittimato Renzi, ha pressoché dimezzato il numero dei voti? Oltre 5 milioni e 18 punti in percentuale in meno, e ci hanno pure da festeggiare... Non dimentichiamo altresì che l'affluenza alle urne è stata del 55%, 58% nel 2014. Che dire ancora? I berluscones propriamente detti sono sotto il 9%; i Fratelli Italiani al 6,5%, i Più Europei della Bonino finanziati da Soros al 3%, e quindi fuori dal Parlamento Europeo (notiamo per inciso che in compenso vi entreranno in massa quelli dell'UKIP di Nigel Farage, votati da un Paese che dall'UE è uscito... A dimostrazione che tutto questo ambaradàn non è una cosa seria), aggiungiamo che in Italia al posto dei Verdi abbiamo, da sempre, i Merdi, attestati al 2,2% e che le due meteore a "sinistra", si fa ovviamente per dire, del PD, nemmeno assieme supererebbero lo sbarramento del 4%. In sostanza: la Lega è la nuova DC; il PD il degno erede dei traditori e opportunisti per antonomasia da cui deriva; Forza Italia ha preso il posto dei laici del Pentapartito d'antan e il Fratelli Italiani tengono viva la fiamma del vecchio MSI, mentre il paventato pericolo fassista di Casa Pound e Forza Nuova si riduce, in termini di consenso, a scorie. In sostanza, dopodomani arrivo a quota 64 anni e nel frattempo, da quando ne ho memoria, non è sostanzialmente cambiato un cazzo. E perché dovrebbe, se si riesce a tirare a campare?

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