"Tropicana" di Irene Lamponi. Regia di Andrea Collavino, assistente Roxana Oana Doran; scene di Ruben Esposito; costumi di Daniela De Blasio. Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse con il sostegno di "CRISI - Teatro Valle Occupato". Con Elena Callegari, Cristina Cavalli, Irene Lamponi e Marco Rizzo. Al Teatro San Giorgio di Udine per Teatro Contatto 36.
In tournée per i teatri d'Italia da oltre un anno, prima del "ritorno a casa", al sempre benemerito Teatro della Tosse di Genova dal 25 al 29 di questo mese, è ripassato in Friuli, e precisamente al San Giorgio di Udine, questa divertente e istruttiva commedia sui rapporti famigliari (e non solo) alla fine della scorsa settimana, e stavolta sono riuscito a intercettarla. Autrice del testo, la giovane e apprezzata drammaturga Irene Lamponi, collaboratrice, tra gli altri, di Emma Dante e Fausto Paravidino, che interpreta con brio e garbo il personaggio di Nina, una ragazza piena di vita che vede bloccate le sue aspirazioni dal fatto la madre, Lucia, la quale non si rassegna al fatto che Mauro, il marito, le abbia abbandonate, è caduta in depressione e così si sente in dovere di accudirla. Si adegua, così, al tran tran casalingo, fatto anche di cose non dette o affrontate, di cui fa parte anche la vicina di casa Meda, una donna sola, sboccata, rabbiosa, apparentemente senza filtri, che in qualche modo forse inconsapevole prende forza dalle debolezza dell'amica di sempre Lucia. A stravolgere il quadretto, dotato di un suo equilibrio per quanto precario, l'irrompere del pur timido ed estremamente attento, di Leo, il nuovo fidanzato di Nina, un ragazzo normalissimo con nessun trauma famigliare alle spalle: il suo arrivo mette man mano in crisi le dinamiche fra le tre donne: Lucia perde il lavoro, e si appoggia sempre più alla figlia, che a sua volta va in crisi e si rende conto di soffrire la mancanza di Mauro quanto la madre, salvo rischiare di riprodurne i comportamenti con l'incolpevole Leo, che finisce col lasciarla, non riconoscendola più, dopo che Nina ha cacciato di casa Meda sbattendole in faccia il cinismo nei confronti della madre, quasi a godere delle sue debolezze per compensare le proprie, che nasconde dietro a un atteggiamento strafottente e da "dura". Alla fine però un diverso equilibrio si ricompone, sempre all'interno di quello stesso ambito famigliare, tra persone che comunque si vogliono bene ma guardando avanti e senza rinnegare e rimuovere il passato, ma facendoci i conti e accettandolo per quello che è, sofferenza comprese. Temi seri, profondi, su cui riflettere e che coinvolgono chiunque, affrontati però con leggerezza e umorismo da quattro interpreti affiatati che riempiono una scena in cui è rappresentato sempre un interno di famiglia, alle prese con la quotidianità, sullo sfondo la TV accesa, talvolta su un programma di televendite, altre sulla benedizione urbi et orbi del Sommo Pontefice in occasione del Natale. Pubblico soddisfatto, la compagnia anche: auguri e.. andate in pace perché, come dice la canzone, E' tropicana, jeah!!
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