domenica 21 gennaio 2018

Benedetta follia

"Benedetta follia" di Carlo Verdone. Con Carlo Verdone, Ilenia Pastorelli, Maria Pia Calzone, Lucrezia Lante della Rovere, Elisa D'Eusanio, Francesca Manzini, Paola Minaccioni e altri. Italia 2018 ★★★½
Nel panorama italiano Carlo Verdone, anche nei suoi film meno ispirati, è pur sempre garanzia di una certa qualità e, comunque, di onestà, coerenza, divertimento intelligente senza il rischio di cadere nel pecoreccio: qui abbiamo a che fare con uno dei momenti più felici di questi ultimi anni. Personaggio che è invecchiato con noi, Verdone e i suoi tutto sommato malinconici eroi che rappresentano alla perfezione l'adeguamento ai tempi (impossibile chiamarla evoluzione) dell'italiano medio nel volgere degli ultimi quarant'anni, sono una sorta di autobiografia del Paese, non diversamente da quelli di Moretti e, in buona parte, dai due registi stessi. Qui siamo alle prese con le vicissitudini di Guglielmo, erede di un negozio di articoli religiosi nel centro di Roma dove si servono alti prelati del Vaticano, il quale proprio il giorno del 25° anniversario di matrimonio, festeggiato in un triste refettorio di preti, viene lasciato dalla moglie Lia (Marina Lante della Rovere) che gli confessa una relazione omosessuale con la sua commessa. Incredulo, l'uomo non si dà pace e cade in depressione, finché nel suo negozio e nella sua vita fa irruzione Luna, Ilenia Pastorelli alla sua ottima seconda prova dopo Lo chiamavano Jeeg Robot (da cui provengono anche Nicola Guaglianone e Menotti, i due sceneggiatori che hanno collaborato con Verdone in questo suo ultimo lavoro dando un sicuro contributo di freschezza), una coatta stralunata che induce Guglielmo alla benedetta follia di assumerla prima come avventizia e poi come commessa a tempo indeterminato, sottraendo lei al destino da ballerina di lap dance ma soprattutto sé stesso alla malinconia dei ricordi dei tempi felici con Lia e all'attesa vana del suo ritorno. Come da copione, gli opposti si attraggono perché si completano e questo succede nella relazione tra i due personaggi principali, con Guglielmo che cerca di sgrezzare Luna e al tempo stesso di proteggerla da sé stessa e dalle sue frequentazioni controproducenti, e lei che lo riporta alla vita provvedendo al suo aggiornamento tecnologico e relazionale, a cominciare dal creare un suo profilo su love.it, un sito di incontri, il che dà il via a una serie di situazioni esilaranti con tre personaggi femminili memorabili. Non sono le uniche scene di divertimento puro, che scatenano a più riprese le risate in sala, alternate, come consuetudine in Verdone, con altre più malinconiche, di riflessione sui tempi attuali e su sé stessi, quel che si è stati e quel che si è diventati, ma lo sguardo, benché disincantato, stavolta ha un fondo di ottimismo (l'incontro con Ornella, la brava Maria Pia Calzone). Ottimismo o almeno speranza che traspare anche dalla Roma che, parola di Verdone, vista dall'alto, rimane una città incantevole: è quando la si guarda ad altezza uomo che ci si rende conto di quante cose ci sono da fare prima che sia troppo tardi. Film consigliato: si va sul sicuro, e qualcosa di più.

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