"Atomica bionda" (Atomic Blonde) di David Leitch. Con Charlize Theron, James MacAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones, Eddie Marsan, Bill Skarsgad, Daniel Bernhardt e altri. USA 2017 ★★★
Se piace il film d'azione del tipo 007, con botte da orbi e sparatorie, la giusta dose di erotismo e glam, spettacolare e improbabile pur con molti agganci a una situazione storica o politica particolare e reale, in cui in partenza si parteggia per l'eroe "buono" (facile, se il James Bond in gonnella è la statuaria e algida Charlize Theron) e, in più, si gradisce una colonna sonora di lusso che spazia da David Bowie ai Clash passando per Eurythmics e Depeche Mode, insomma il meglio dei "favolosi" (e letali) anni Ottanta, questa è la scelta giusta. Tratto dalla graphic novel "The Coldest City" scritta da Anthony Johnston e illustrata da Sam Hart e girato dall'esperto in arti marziali ed ex stuntman David Leitch, alla sua seconda regia dopo John Wick del 2014, Atomica Bionda è ambientato a Berlino nei giorni immediatamente precedenti la caduta del Muro, nel novembre del 1989, quando un'agente di punta del MI6 britannico, Lorraine Brought, viene spedita in Germania per recuperare il cadavere di un suo collega a cui è stata sottratta la lista completa degli agenti attivi e Berlino da un "battitore libero" russo, già agente del KGB, che l'ha brutalmente assassinato. Nel nido di vespe che è diventata la Coldest City sulla Sprea, cuore pulsante anche della scena alternativa di quegli anni dove, giunti alla resa dei conti in un momento di massima confusione, ognuno gioca per sé stesso cercando di trarre il massimo profitto dalla situazione, Lorraine viene "bruciata" fin dall'inizio, che per recuperare il prezioso elenco deve affidarsi, suo malgrado, all'ambiguo residente a Berlino, David Percival. Tutta le vicenda è raccontata in flash back dalla platinata agente inglese, col volto ridotto a una maschera dopo la settimana di passione berlinese, durante l'interrogatorio fattole dal suo "controllore" del MI6 che cerca di incastrarla nonché dal responsabile della CIA; manco a dirlo, nel gioco di inganni e tradimenti a vicenda, l'unica ad avere le idee chiare è naturalmente la nostra eroina, che ne uscirà vincente. Nonostante il lieto fine ampiamente previsto fin dalla prima scena, il film riesce a coinvolgere per i suoi colpi di scena, per l'ambientazione piuttosto fedele tra le due Berlino, quella occidentale in attesa degli eventi e quella orientale in fermento, con la vicenda che si svolge su entrambi i lati del muro. Come in ogni buon film di spionaggio non si riesce a capire nemmeno alla fine chi sta con chi e la sceneggiatura non contribuisce a chiarire le cose, in compenso la regia è efficace e le interpretazioni all'altezza; per il resto, però, è il più tipico film d'azione. In agosto, però, basta e avanza.
Se piace il film d'azione del tipo 007, con botte da orbi e sparatorie, la giusta dose di erotismo e glam, spettacolare e improbabile pur con molti agganci a una situazione storica o politica particolare e reale, in cui in partenza si parteggia per l'eroe "buono" (facile, se il James Bond in gonnella è la statuaria e algida Charlize Theron) e, in più, si gradisce una colonna sonora di lusso che spazia da David Bowie ai Clash passando per Eurythmics e Depeche Mode, insomma il meglio dei "favolosi" (e letali) anni Ottanta, questa è la scelta giusta. Tratto dalla graphic novel "The Coldest City" scritta da Anthony Johnston e illustrata da Sam Hart e girato dall'esperto in arti marziali ed ex stuntman David Leitch, alla sua seconda regia dopo John Wick del 2014, Atomica Bionda è ambientato a Berlino nei giorni immediatamente precedenti la caduta del Muro, nel novembre del 1989, quando un'agente di punta del MI6 britannico, Lorraine Brought, viene spedita in Germania per recuperare il cadavere di un suo collega a cui è stata sottratta la lista completa degli agenti attivi e Berlino da un "battitore libero" russo, già agente del KGB, che l'ha brutalmente assassinato. Nel nido di vespe che è diventata la Coldest City sulla Sprea, cuore pulsante anche della scena alternativa di quegli anni dove, giunti alla resa dei conti in un momento di massima confusione, ognuno gioca per sé stesso cercando di trarre il massimo profitto dalla situazione, Lorraine viene "bruciata" fin dall'inizio, che per recuperare il prezioso elenco deve affidarsi, suo malgrado, all'ambiguo residente a Berlino, David Percival. Tutta le vicenda è raccontata in flash back dalla platinata agente inglese, col volto ridotto a una maschera dopo la settimana di passione berlinese, durante l'interrogatorio fattole dal suo "controllore" del MI6 che cerca di incastrarla nonché dal responsabile della CIA; manco a dirlo, nel gioco di inganni e tradimenti a vicenda, l'unica ad avere le idee chiare è naturalmente la nostra eroina, che ne uscirà vincente. Nonostante il lieto fine ampiamente previsto fin dalla prima scena, il film riesce a coinvolgere per i suoi colpi di scena, per l'ambientazione piuttosto fedele tra le due Berlino, quella occidentale in attesa degli eventi e quella orientale in fermento, con la vicenda che si svolge su entrambi i lati del muro. Come in ogni buon film di spionaggio non si riesce a capire nemmeno alla fine chi sta con chi e la sceneggiatura non contribuisce a chiarire le cose, in compenso la regia è efficace e le interpretazioni all'altezza; per il resto, però, è il più tipico film d'azione. In agosto, però, basta e avanza.
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