"Io e lei" di Maria Sole Tognazzi. Con Margherita Buy, Sabrina Ferilli, Fausto Maria Sciarappa, Domenico Diele, Ennio Fantastichini, Alessia Barela, Massimiliano Gallo e altri. ★★★+
Da cotanto padre, il grande, immenso Ugo, della cui intelligenza e ironia si sente sempre più la mancanza, Maria Sole Tognazzi ha ereditato non soltanto una straordinaria somiglianza fisica (in bello), ma anche un innegabile talento per la commedia intelligente e non banale, pur parlando di situazione assolutamente normali, come in questo caso il rapporto d'amore fra due donne di mezza età sfociato in una convivenza che dura ormai da cinque anni, con i suoi alti e bassi e i relativi problemi. Lo fa attraverso due interpreti perfette nei rispettivi ruoli: Margherita Buy sempre impeccabile a impersonare sé stessa, una libera professista molto borghese e nevrotica, perbenista, insicura, già sposata e con un figlio, e dunque lesbica sì ma con riserva e molta discrezione, e una Sabrina Ferilli sempre più rodata nel ruolo della cougar un po' burina, anche in questo film, come ne "La grande bellezza" ex attrice, ritiratasi dalle scene e che attualmente si occupa con successo di un'azienda di catering, donna volitiva e con verve popolaresca, che pur non esibendola sfacciatamente va fiera della sua omosessualità senza nasconderla, col risultato di descrivere le dinamiche del loro rapporto che sono, in tutto e per tutto, simili se non uguali a quelle si qualsiasi coppia, etero, omosessuale, bisessuale e transgender che sia. Lo fa con misura, buon gusto, senza scadere mai nel morboso, e in questo sono perfettamente d'accordo con la recensione del film che ha fatto qualche giorno il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio nelle inconsuete vesti di critico cinematografico. Non con Claudio Rossi Marcelli, il Donno Letizio in forza a Internazionale, tutore redazionale del politically e genderly correct, che lamenta la carenza di sesso nella pellicola, come se una storia d'amore dovesse necessariamente essere raccontata attraverso immagini e atteggiamenti erotici: ognuno è naturalmente libero di pensarla come vuole e i gusti non si discutono, ma per soddisfare le proprie pruriginosità esistono decine di siti come youporn che offrono sesso gratuito in quantità industriali e di ogni genere senza bisogno di andare al cinema. Ora manca solo il parere del teologo, che non mancherà di comparire al più presto in tutti i talk show italioti, e siamo a posto.
Da cotanto padre, il grande, immenso Ugo, della cui intelligenza e ironia si sente sempre più la mancanza, Maria Sole Tognazzi ha ereditato non soltanto una straordinaria somiglianza fisica (in bello), ma anche un innegabile talento per la commedia intelligente e non banale, pur parlando di situazione assolutamente normali, come in questo caso il rapporto d'amore fra due donne di mezza età sfociato in una convivenza che dura ormai da cinque anni, con i suoi alti e bassi e i relativi problemi. Lo fa attraverso due interpreti perfette nei rispettivi ruoli: Margherita Buy sempre impeccabile a impersonare sé stessa, una libera professista molto borghese e nevrotica, perbenista, insicura, già sposata e con un figlio, e dunque lesbica sì ma con riserva e molta discrezione, e una Sabrina Ferilli sempre più rodata nel ruolo della cougar un po' burina, anche in questo film, come ne "La grande bellezza" ex attrice, ritiratasi dalle scene e che attualmente si occupa con successo di un'azienda di catering, donna volitiva e con verve popolaresca, che pur non esibendola sfacciatamente va fiera della sua omosessualità senza nasconderla, col risultato di descrivere le dinamiche del loro rapporto che sono, in tutto e per tutto, simili se non uguali a quelle si qualsiasi coppia, etero, omosessuale, bisessuale e transgender che sia. Lo fa con misura, buon gusto, senza scadere mai nel morboso, e in questo sono perfettamente d'accordo con la recensione del film che ha fatto qualche giorno il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio nelle inconsuete vesti di critico cinematografico. Non con Claudio Rossi Marcelli, il Donno Letizio in forza a Internazionale, tutore redazionale del politically e genderly correct, che lamenta la carenza di sesso nella pellicola, come se una storia d'amore dovesse necessariamente essere raccontata attraverso immagini e atteggiamenti erotici: ognuno è naturalmente libero di pensarla come vuole e i gusti non si discutono, ma per soddisfare le proprie pruriginosità esistono decine di siti come youporn che offrono sesso gratuito in quantità industriali e di ogni genere senza bisogno di andare al cinema. Ora manca solo il parere del teologo, che non mancherà di comparire al più presto in tutti i talk show italioti, e siamo a posto.
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