"Padre Vostro" (Svećenikova Djeca") di Vinko Brešan, Krešimir Mikić, Marija Škaričić, Jadranka Djokić, Drazen Kühn, Nikša Butlijer e altri. Croazia 2013 ★★★★
Gustoso e divertente film croato, in realtà una commedia tragicomica irriverente non solo nei confronti della chiesa cattolica ma anche del nazionalismo che ha distrutto la ex Jugoslavia, l'ambiguo e discutibile rapporto tra il Paese del regista e la Germania, il tutto con un tono sorridente, leggero, seguendo una sceneggiatura puntuale ed efficace, ricca di colpi di scena e che lascia la possibilità all'affiatato cast di interpreti di esprimersi al meglio. La vicenda si svolge in una piccola isola dalmata (per la precisione a Prvić, nell'area di Sebenico) e vede protagonista il giovane sacerdote Fabijan che, sia per scalfire l'indiscussa popolarità dell'anziano parroco, onnipresente in ogni aspetto di vita dell'isola, sia per contrastare il fenomeno della denatalità che colpisce tutta la Croazia e la Dalmazia in particolare, ha la geniale idea di bucare, con la collaborazione del gestore del chiosco che li vende, tutti i preservativi che vengono acquistati nell'isola. All'operazione partecipa anche Marian, il farmacista, un nazionalista xenofobo perennemente in guerra, che sostituisce le pillole anticoncezionali con compresse vitaminiche che aiutano le gravidanze, che improvvisamente aumentano dando prima notorietà all'isola, sulla quale cominciano a sbarcare coppie di turisti finora sterili, ma causando non pochi problemi tra scoperta di scheletri nell'armadio, rapporti inconfessabili, situazioni paradossali. Anche se il tono rimane sempre sorridente e stralunato, con qualche tocco macabro che non manca mai nell'irriverente, autoironico e spesso "nero" umorismo slavo, ce n'è per tutti: ipocriti, preti pedofili, perfino per il Papa, politici fanfaroni, sulla politica delle nascite come su quella delle adozioni, il razzismo e l'omofobia. Il tutto in una cornice rigorosa e senza la ridondanza dei personaggi e le esagerazioni tipicamente balcaniche di Kusturica, mentre comune è il tratto surreale e un tipo di comicità capace di parlare a tutti. Tutti bravi gli attori, divertimento assicurato e senza mai cadere neanche per sbaglio nello spot turistico da cartolina, che non sarebbe di certo mancato in una pellicola prodotta dall'altra parte dell'Adriatico: la Dalmazia non è posto per "fighetti" e modaiolo, che è bene che continuino a starne alla larga.
Gustoso e divertente film croato, in realtà una commedia tragicomica irriverente non solo nei confronti della chiesa cattolica ma anche del nazionalismo che ha distrutto la ex Jugoslavia, l'ambiguo e discutibile rapporto tra il Paese del regista e la Germania, il tutto con un tono sorridente, leggero, seguendo una sceneggiatura puntuale ed efficace, ricca di colpi di scena e che lascia la possibilità all'affiatato cast di interpreti di esprimersi al meglio. La vicenda si svolge in una piccola isola dalmata (per la precisione a Prvić, nell'area di Sebenico) e vede protagonista il giovane sacerdote Fabijan che, sia per scalfire l'indiscussa popolarità dell'anziano parroco, onnipresente in ogni aspetto di vita dell'isola, sia per contrastare il fenomeno della denatalità che colpisce tutta la Croazia e la Dalmazia in particolare, ha la geniale idea di bucare, con la collaborazione del gestore del chiosco che li vende, tutti i preservativi che vengono acquistati nell'isola. All'operazione partecipa anche Marian, il farmacista, un nazionalista xenofobo perennemente in guerra, che sostituisce le pillole anticoncezionali con compresse vitaminiche che aiutano le gravidanze, che improvvisamente aumentano dando prima notorietà all'isola, sulla quale cominciano a sbarcare coppie di turisti finora sterili, ma causando non pochi problemi tra scoperta di scheletri nell'armadio, rapporti inconfessabili, situazioni paradossali. Anche se il tono rimane sempre sorridente e stralunato, con qualche tocco macabro che non manca mai nell'irriverente, autoironico e spesso "nero" umorismo slavo, ce n'è per tutti: ipocriti, preti pedofili, perfino per il Papa, politici fanfaroni, sulla politica delle nascite come su quella delle adozioni, il razzismo e l'omofobia. Il tutto in una cornice rigorosa e senza la ridondanza dei personaggi e le esagerazioni tipicamente balcaniche di Kusturica, mentre comune è il tratto surreale e un tipo di comicità capace di parlare a tutti. Tutti bravi gli attori, divertimento assicurato e senza mai cadere neanche per sbaglio nello spot turistico da cartolina, che non sarebbe di certo mancato in una pellicola prodotta dall'altra parte dell'Adriatico: la Dalmazia non è posto per "fighetti" e modaiolo, che è bene che continuino a starne alla larga.
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