"Men In Black International" di F. Gary Gray. Con Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Liam Neeson, Emma Thompson, Rafe Spall, Rebecca Ferguson e altri. USA 2019 ★★½
Classico film che non andrei a vedere appositamente in una sala cinematografica, ma a cui dedicherei al massimo una stravaccata serata televisiva, Men in Black International è l'ennesimo sequel derivato dal fortunato originale di oltre vent'anni fa, tratto a sua dal celebre fumetto di Lowell Cunningham che raccontava le mirabolanti avventure dei MIB, membri nerovestiti con camicia bianca e occhiali scuri d'ordinanza di una organizzazione ultrasegreta che regola l'afflusso degli alieni sul pianeta Terra, venendo a patti con quelli "buoni" ed eliminando quelli cattivi e pericolosi: il segreto sulla loro esistenza in generale viene mantenuto attraverso lo sparaflash, un raggio con cui viene cancellata la memoria dell'incontro con gli extraterrestri agli umani che hanno avuto la ventura di esserne protagonisti. E' quel che succede nel 1996 ai genitori di Molly (Tessa Thompson), che invece ne rimane immune dopo aver favorito la fuga di un piccolo extraterrestre. Cresciuta con la certezza, comprovata dall'esperienza personale, che gli alieni esistano, la sua massima aspirazione è quella di entrare a far parte della misteriosa organizzazione dei MIB e la vicenda raccontata dal film è come riesca a raggiungere il suo scopo, dall'individuazione di uno sbarco di alieni all'individuazione della sede newyorkese dell'organizzazione; all'attirare l'attenzione della sua massima dirigente, l'Agente O (Emma Thompson); all'arruolamento in prova, durante la quale viene spedita in missione alla sede di Londra, dove viene affiancata dal responsabile, l'Agente T (Liam Neeson), all'Agente H (il bellone della situazione, Chris Hemsworth). Le peripezie non mancano e vedono la coppia in azione tra la capitale inglese, l'esotica Marrakesh, un'isola-fortezza nel golfo di Napoli e Parigi, in particolare la Torre Eiffel, dove si crea il cuneo spazio-temporale da cui transitano gli esseri di un'altra dimensione e del cui regolare funzionamento sono per l'appunto responsabili i Men in Black. A risolvere genialmente i problemi che si creano, scoprire un insospettabile traditore (che non è chi tutti pensano che sia) e rimettere sul binario giusto l'Agente H sarà naturalmente la giovane Woman in Black, anche dal punto di visto dell'epidermide, Molly. A suo modo e coi suoi limiti, il film funziona discretamente, come una gazzosa quando fa caldo, e si rivela un passatempo innocuo e divertente. Ma proprio niente di più.
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